Branco di lupi difende il territorio attaccando dei simili sconfinati, non è crudeltà ma la legge della natura

In Abruzzo è stato ripreso un branco di lupi mentre scacciava in maniera "violenta" alcuni intrusi dal proprio territorio. La competizione tra gli esemplari dispersi e altri nuclei è un fattore chiave per la sopravvivenza del branco e della specie in un periodo dell'anno molto delicato

Nel Parco nazionale d’Abruzzo un branco di lupi è stato osservato mentre scacciava alcuni esemplari che si erano spinti nel suo territorio. Si tratta di uno scontro rarissimo da riprendere in natura. A documentarlo la guida alpina Pietro Santucci.

Nell’area è attestata la presenza di un nucleo costituito da 9 lupi e in questo particolare periodo dell’anno crescono le tensioni tra gli esemplari. Non solo siamo nel pieno della stagione degli amori, ma la dispersione di giovani lupi in cerca di territori da occupare può portare a conflitti del genere.

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Questo fenomeno avviene solitamente nei mesi di ottobre e novembre ma anche febbraio e marzo ed è particolarmente rischioso per il predatore. Per quanto gli scontri tra lupi siano rari, la dispersione porta questi animali ad attraversare molte zone sotto il controllo di altri branchi. I lupi possono vagare poi per molto tempo prima di insediarsi in un areale “libero”.

La dispersione è una fase solitaria della vita di un lupo che può durare da poche settimane fino a mesi o addirittura anni In questa fase si registra un’elevatissima mortalità, in quanto i lupi attraversano territori sconosciuti per decine o centinaia di km in cui pericoli naturali e antropici sono molti, spiega la pagina Canis lupus italicus – Lupo appenninico.

Difendere il territorio vuol dire però difendere la sopravvivenza del branco e della specie a tutti i costi proprio come successo in questo caso. I due – tre lupi che si aggiravano nel punto del Parco nazionale d’Abruzzo occupato dall’altro branco sono stati respinti.

In queste circostanze può accadere che l’intruso possa essere attaccato in maniera violenta e in alcuni rari casi anche ucciso. Non sappiamo quale sia stata la sorte del lupo. Sicuramente ne è uscito molto malconcio. A noi può sembrare crudeltà ma in realtà anche questi comportamenti che raramente vengono osservati sono necessari per regolare la sopravvivenza della specie, ha scritto Pietro Santucci.

Queste competizioni in questa delicata fase sono l’espressione della (cruda) legge della natura.

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Fonte: Pietro Santucci/Facebook

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