Maxi sequestro di specie selvatiche, trappole e munizioni nelle valli lombarde dove un'operazione condotta dal Raggruppamento CITES di Bergamo ha portato alla denuncia di 7 bracconieri
Più di 200 uccelli selvatici trovati morti e surgelati, trappole illegali e 92 esemplari di specie protette ancora in vita tra cui balie nere, fringuelli e pettirossi. Questo il bottino di alcuni bracconieri, fermati nelle ultime ore dal nucleo CITES dell’Arma dei Carabinieri di Bergamo.
La maxi operazione, soprannominata “Balia nera” e seguita dai volontari della LIPU, ha portato alla denuncia di sette uomini, accusati di maltrattamento di animali, attività venatoria, armi e contraffazione di sigilli dello Stato.
Gli agenti dell’Arma hanno infatti rinvenuto una pinza e un punteruolo per la contraffazione degli anelli identificativi, reti per uccellagione, 241 mezzi di caccia illegali tra cui 219 trappole “Sep” oltre che un fucile con 253 munizioni non custodito.
Gli uccelli superstiti sono stati immediatamente portati via mentre tutti la strumentazione per la caccia di frodo è stata posta sotto sequestro.
Nella stagione autunnale migliaia di piccoli uccelli migratori si concentrano nei ‘colli di bottiglia’ costituiti dai valichi montani delle valli bresciane e bergamasche, restando vittime delle micidiali trappole dei bracconieri.
Per fronteggiare quella che chiamiamo una pratica particolarmente violenta e insensata, chiediamo la piena applicazione del Piano antibracconaggio nazionale, il rafforzamento delle pene per i bracconieri e una vigilanza forte e presente tutto il territorio interessato da parte delle Forze dell’Ordine alle quali, peraltro, offriremo sempre la nostra collaborazione, ha dichiarato Aldo Verner, presidente della Lipu.
Come evidenziato anche dall’ultimo rapporto Zoomafia della LAV il bracconaggio rimane uno dei maggiori crimini commessi nel nostro Paese a danno degli animali. (Leggi anche:Zoomafia: i 7 maggiori crimini contro gli animali che in Italia continuano ad aumentare)
Secondo le stime della LIPU solamente in Italia ogni anno oltre 5 milioni di uccelli selvatici sarebbero vittime dei bracconieri. Tra le zone più interessate da questa piaga, i cosiddetti “blackspot del bracconaggio” vi sono le Prealpi lombardo-venete, il Delta del Po e le coste della Puglia.
Fonte: LIPU
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