Cercasi personale per fare il bagnetto al baby ippopotamo dello zoo di Berlino: è il “lavoro dei sogni”, ma per chi?

Lo Zoo di Berlino cerca qualcuno che si occupi di lavare il piccolo ippopotamo pigmeo nato da giugno, ma non dobbiamo farci intenerire da questo annuncio dolce solo in apparenza

Lo Zoo di Berlino ha lanciato una campagna di reclutamento alquanto insolita, invitando le persone a candidarsi per una serie di ruoli che includono compiti come costruire culle per panda o lavare un mini ippopotamo. A far scalpore in particolare è stata la ricerca di “bagnini” per lavare il piccolo ippopotamo pigmeo di due mesi il cui primo bagno, avvenuto a giugno, ha conquistato i social media.

Il cucciolo ancora senza nome si sta abituando alle acque più profonde, ma gli ippopotami non sanno nuotare alla nascita e dunque devono imparare a trattenere il respiro. Per far sì che i piccoli non si disidratino non sapendo bagnarsi da soli è necessario che ci sia un team di “lavatori”, dato che loro pelle produce un secreto che protegge dal sole e che crea una schiuma a contatto con l’acqua.

Nato il 3 giugno scorso, il cucciolo ha un visetto simpatico, pesa 10 kg ed è diventato una star del web co il suo primo bagnetto. Una fama che ha spinto la rivista Spiegel a definire questa proposta di lavoro “un’offerta da sogno”. Ma è davvero così?

Non è tutto oro quello che luccica

Dietro il “fascino” di queste proposte di lavoro che a primo acchito potrebbero farci sorridere per la loro dolcezza, però, si nasconde una realtà più complessa e problematica. Il concetto di “lavoro da sogno” proposto dallo zoo, sebbene attrattivo, rischia di oscurare la pratica della cattività animale.

Gli zoo, per quanto possano offrire condizioni di vita che sembrano ideali, pongono animali in spazi artificiali e spesso limitati rispetto ai loro habitat naturali. La cattività, anche in istituzioni ben gestite come lo Zoo di Berlino, può comportare gravi problemi per la salute e il benessere degli animali, tra cui stress, comportamenti stereotipati e mancanza di stimoli naturali che avrebbero invece nel loro habitat.

Insomma, quella di cercare una persona che si occupi di fare il bagnetto a questo cucciolo è in verità una gran trovata pubblicitaria ma che non deve intenerirci più che troppo. Dovremmo piuttosto pensare a cosa c’è dietro e a quale (triste) vita andrà incontro il piccolo ippopotamo quando diventerà grande.

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Fonte: Zoo di Berlino

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