Dalle analisi commissionate dalla Provincia autonoma di Bolzano è arrivata la smentita: non è stato un orso a lasciare segni di morsi e graffi a un'automobile parcheggiata a Fiè come temuto da molti. Ulteriori esami chiariranno quale animale abbia causato i danni alla vettura
Segni di morsi, graffi e peli sono stati trovati su un’automobile parcheggiata a Fiè, Bolzano, mettendo in allarme la comunità. Il primo pensiero, in questo momento così teso, è andato inevitabilmente all’orso. “È colpa dell’orso” sono questi i timori circolati in zona, ma le cose non stanno affatto così.
L’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia autonoma di Bolzano è stato informato dell’accaduto e ha esaminato i fatti. L’automobile presentava danni sui parafanghi su entrambi i lati, il cofano, il paraurti ed i fari anteriori. I peli raccolti sono stati mandati in laboratorio e le analisi effettuate hanno confermato che l’animale responsabile non è stato un orso.
In un comunicato stampa si è fatto presente che sono state richieste ulteriori indagini per conoscere la specie. Nel mentre l’Ufficio Caccia e Pesca ha invitato a “non fare supposizioni affrettate in relazione ai grandi carnivori ed a basarsi sempre su fatti oggettivi come ad esempio l’analisi del DNA”.
Per le associazioni animaliste, tra cui la LAV, sarebbero stati alcuni consiglieri a seminare il panico puntando il dito contro i plantigradi. Si tratterebbe perciò di un fatto estremamente grave che mette (ancora di più) in cattiva luce gli orsi, trascinandoli al centro delle accuse.
Ciò dimostra non soltanto l’inesistenza di un’”emergenza orsi”, ma corrobora la tesi sostenuta da LAV, ovvero che le Istituzioni sono ostinatamente in cerca di un capro espiatorio per discolparsi della pressoché assoluta inesistenza di iniziative atte a informare ed educare le comunità da loro amministrate, non garantendo così ai propri cittadini e ai turisti una convivenza sicura e tranquilla con i plantigradi, commenta la Lega Antivisezione.
La LAV ricorda come “solo la corretta informazione dei cittadini che vivono in zone frequentate dagli orsi può prevenire eventuali incidenti”. E questo è quello che tutti vogliamo, una maggiore sicurezza per gli abitanti e una maggiore tutela degli orsi e della fauna selvatica.
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Fonte: Provincia autonoma di Bolzano – LAV
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