Il capitano Paul Watson è stato arrestato in Groenlandia per la sua lotta contro la caccia alle balene

Il capitano Paul Watson, noto attivista e fondatore di Sea Shepherd, è stato arrestato in Groenlandia mentre faceva rifornimento alla sua imbarcazione. La sua grave "colpa"? Aver difeso le balene dai cacciatori per cui rischia ora l'estradizione in Giappone

Quanto vi stiamo per raccontare è un fatto gravissimo e assolutamente ingiusto che lascia basiti e indignati tutti coloro che hanno a cuore la giustizia e la protezione del nostro Pianeta. In Groenlandia, mentre si fermava per fare rifornimento alla sua imbarcazione, il capitano Paul Watson, 73 anni, è stato ammanettato, arrestato e portato via dalla polizia danese.

Parliamo di un uomo che ha dedicato la sua vita alla salvaguardia degli oceani e delle balene che ora rischia il carcere e l’estradizione in Giappone, il Paese che ha chiesto il suo arresto.

Paul Watson è un attivista e ambientalista canadese, noto per aver fondato e presieduto la Sea Shepherd Conservation Society, un’organizzazione dedicata alla protezione e alla conservazione delle risorse marine e della fauna oceanica.

Si ritiene che questo arresto sia collegato ad una precedente Red Notice, avviso rosso emesso per le attività a favore delle balene di Watson in Antartide. Ma l’arresto è stato una sorpresa dato che gli avvocati della Fondazione avevano riferito che la notifica era stata ritirata. Tuttavia, sembra che al contrario il Giappone aveva solo reso la cosa riservata per facilitare il viaggio di Paul allo scopo di effettuare un arresto.

Il suo “crimine”? Salvare le balene

Paul Watson non è certo un criminale, la sua unica “colpa” è infatti quella di aver combattuto con coraggio e determinazione per proteggere le balene, interponendosi tra le navi da caccia giapponesi e i cetacei presi di mira dagli arpioni. È assurdo e molto grave che un uomo possa essere arrestato per aver difeso degli esseri viventi, tra l’altro a rischio estinzione.

Ci troviamo in un mondo che funziona alla rovescia: dovrebbero essere i cacciatori di balene ad essere fermati e processati, non coloro che li combattono. È una vergogna per il Giappone, pronto a tutto pur di continuare il massacro di queste creature ma è una vergogna anche per la Danimarca, che collabora in questa ingiustizia, invece di alzare una voce di dissenso.

Attualmente Paul Watson sta affrontando un giudice presso il tribunale distrettuale di Sermersooq, e la polizia sta spingendo per la sua detenzione. Il Ministero della Giustizia deciderà poi sulla sua estradizione in Giappone.

Mobilitiamoci per Paul Watson

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa grave ingiustizia. Dobbiamo mobilitarci in modo massiccio per chiedere il rilascio di Paul Watson ed evitare la sua estradizione in Giappone, dove rischia di morire in prigione.

Cosa possiamo fare concretamente? Le pagine Instagram legate al capitano Watson invitano a mandare una mail all’ambasciata danese nel Regno Unito: lunamb@um.dk o a quella italiana nel nostro caso (romamb@um.dk) chiedendo il rilascio di Paul Watson.

Bombardiamoli di mail!

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