Ennesima tartaruga azzannatrice, specie invasiva in Italia, recuperata vicino Roma, è il quarto caso in pochissimo tempo. Gli esperti avvertono: massima attenzione quando se ne vede una. L'esemplare è pericoloso per l'essere umano e per la nostra biodiversità
Continuano gli avvistamenti di tartarughe azzannatrici Chelydra serpentina nei pressi della capitale. Giorni fa è stato recuperato il quarto esemplare nel giro di poco più di un mese. Le segnalazioni provengono in prevalenza dalle località Capena e Morlupo. Si teme che proprio in questo areale la specie si stiano riproducendo, ipotesi per nulla felice.
A lanciare l’allarme i residenti della zona. C’è chi si è trovato la tartaruga azzannatrice nel proprio giardino, chi l’ha vista tra la vegetazione mentre passeggiava per strada. Tutti i rettili sono stati prelevati dall’etologo zoofilo e naturalista Andrea Lunerti e dal nucleo dei Carabinieri forestali trattandosi di una specie invasiva nel nostro Paese.
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La tartaruga azzannatrice è originaria del Nord America ed è distribuita dalla Carolina del Sud alla Georgia. Vive nei laghi, corsi d’acqua e bacini idrici, ma è in grado di percorrere anche lunghe distanze via terra. È una specie principalmente carnivora che si ciba di vertebrati e invertebrati, predando con il suo micidiale morso.
La tartaruga azzannatrice è una tartaruga di grandi dimensioni. Pesa mediamente dai 4,5 ai 15 kg mentre il carapace misura dai 20 ai 50 cm. La sua coda è molto lunga ed è contraddistinta da squame allungate simili ai denti di un seghetto. Il collo è lungo e robusto, le mascelle possenti e gli artigli affilati.
Il commercio della tartaruga azzannatrice è vietato in Italia, ma come altre specie alloctone, anche la tartaruga azzannatrice è vittima del commercio illegale. “Li detengono illegalmente, poi si stufano e li abbandonano in giro” aveva scritto il CANC di Torino anni fa quando venne catturato un esemplare per le vie di Collegno.
In giro c’è molta preoccupazione poiché la specie in questione è ritenuta un pericolo per l’essere umano.
Da dove provengono e soprattutto quante ce ne sono ancora non possiamo saperlo, nel frattempo facciamo veramente molta attenzione” ha avvertito Andrea Lunerti.
Come segnalare una tartaruga azzannatrice
La tartaruga azzannatrice va immediatamente segnalata poiché, da predatore alieno quale è, provoca gravi danni alla biodiversità e all’ecosistema autoctoni oltre a essere pericolosa per l’incolumità pubblica.
Ma come segnalare la presenza della specie invasiva sul territorio? Se se ne vede una, la prima cosa da fare è avvertire il 112, il numero unico di emergenza, o il 115 e scattare una foto dell’esemplare per poterlo identificare. Per nessuno motivo bisogna tentare di afferrarla e allontanarla.
Non tentare di prenderla con le mani, è in grado di mordere al di sopra del carapace. Proteggiamo bambini e animali domestici. Facciamo particolare attenzione durante i lavori agricoli e di giardinaggio, soprattutto vicino stagni e compluvi d’acqua, usiamo guanti e scarpe adatte” ricorda Lunerti.
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Fonti: Andrea Lunerti/Facebook – USGS
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