In ricordo di Amarena, un anno fa conoscevamo i dettagli della morte dell’orsa simbolo d’Abruzzo

Un anno fa se n'è andata tragicamente Amarena, lasciando un vuoto enorme nel cuore degli italiani e in una popolazione di plantigradi sempre più vulnerabile a causa delle minacce di origine antropica. L'orsa è stata giustiziata senza motivo, tradendo l'idea di convivenza possibile di cui era modello

Amarena come i frutti di cui era ghiotta, amarena come il colore che mai avremmo voluto vedere circondare il suo corpo esanime. Era una maestosa orsa, una mamma, e ancor di più, un modello di convivenza tra uomo e fauna selvatica.

Nell’estate 2023 è stato assassinato l’orso marsicano simbolo d’Abruzzo e, esattamente un anno fa, venivano rilasciati i primi dettagli sulla sua morte. L’orsa è deceduta in località San Benedetto dei Marsi quando un colpo di proiettile calibro 12 le ha trapassato i polmoni.

Una emorragia interna l’ha portata via, separandola per sempre dai suoi orsacchiotti. Di cuccioli allora Amarena ne aveva due, che grazie al loro istinto e a un attento monitoraggio effettuato da guardiaparco e forze dell’ordine hanno superato l’inverno. Adesso sono dei giovani orsi.

Tante cose sono accadute dalla sua tragica scomparsa. Le è stata conferita la cittadinanza onoraria di Villalago, dove era solita farsi osservare, è stato inaugurato un percorso escursionistico che porta il suo nome.

Sono state lanciate diverse campagne per sensibilizzare la popolazione sulla tutela degli orsi marsicani e lavorare a stretto contatto con la cittadinanza a una pacifica convivenza con i plantigradi.

Amarena, esempio di pacifica coesistenza

La morte di Amarena ha gettato l’Italia nello sconforto, suscitando allo stesso tempo indignazione. Le indagini eseguite sul suo corpo hanno stabilito che l’orsa non era in posizione di attacco quando è stata uccisa. Non stava facendo del male a nessuno.

La sua esecuzione è stato invece il vero attacco, un attacco alla conservazione della specie e all’idea di rispettosa convivenza con gli animali selvatici di cui l’Abruzzo è stato promotore.

Amarena era una delle femmine più prolifiche del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. La sua morte arreca un grave danno alla popolazione di orsi marsicani, sottospecie dell’orso bruno, che a fatica devono adattarsi a un territorio sempre più antropizzato per sopravvivere.

Ma Amarena era anche un’orsa che, divenuta confidente, aveva riposto fiducia nell’essere umano passeggiando con i suoi piccoli nei borghi e senza aver creato mai problemi di nessun tipo alla sicurezza pubblica. La sua fiducia è stata tradita da un gesto che non trova giustificazioni.

A un anno dalla sua morte, siamo qui a ricordarla, a chiedere ancora giustizia per lei e a dover ripensare alle scellerate azioni del genere umano.

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