Addio Hvaldimir, il beluga “spia” dei russi è morto lungo le coste della Scandinavia

Recuperato il corpo senza vita del beluga Hvaldimir, il cetaceo bianco sospettato di essere una spia della Marina russa. L'animale era diventato un'istituzione in Norvegia, dove era stato avvistato per la prima volta anni fa, e in Scandinavia

Era con ogni probabilità il più famoso tra i beluga, complice una storia misteriosa che lo ha identificato come una spia russa. Hvaldimir, la “balena bianca” come era anche chiamato, vive ora nei nostri ricordi.

Il celebre beluga è deceduto nel weekend. A dare la triste notizia è l’organizzazione Marine Mind, che ha monitorato il cetaceo dal primissimo avvistamento.

Hvaldimir è stato trovato senza vita nel bacino portuale di Risavika. La segnalazione è partita da un residente. Il team della Marine Mind ha raggiunto il punto indicato, ma non ha potuto fare di più. A nulla è servito l’intervento se non a constatare che il beluga era già morto.

Il suo corpo è stato recuperato e consegnato ai biologi marini, che effettueranno una necropsia per conoscere la natura della morte. Hvaldimir non presentava ferite visibili allora, il che escluderebbe collisioni con le imbarcazione. Bisognerà attendere l’esito dell’esame per saperne di più.

La storia di Hvaldimir inizia, se così si può dire, nel 2019. Prima di tale anno nessuno conosceva il beluga. Fu osservato per la prima volta in Norvegia nei pressi di Hammerfest, ma quel cetaceo non era come tutti gli altri.

Un elemento ha lasciato a bocca aperta animalisti, scienziati e autorità. Il beluga aveva un’imbracatura con una telecamera subacquea. Sulla fibbia vi era scritto “equipaggiamento di San Pietroburgo”.

beluga russo

©OneWhale/Facebook

Arrivava proprio dalla Russia? Era stato addestrato dalla marina russa per raccogliere informazioni sugli Stati europei a scopi militari? L’insolita scoperta ha dato il via alle teorie più disparate.

Ipotesi a parte, la Norvegia decise di “adottare” il beluga e di chiamarlo Hvaldimir, dall’unione di hval (balena) e Vladimir (Putin). Da allora Hvaldimir ha nuotato nelle acque scandinave spostandosi anche in Svezia.

Ha mostrato una naturale propensione ad avvicinarsi alle persone, caratteristica che avrebbe potuto esporlo ad altri pericoli in mare. Il carattere docile e giocherellone di Hvaldimir ha rubato il cuore di tutti.

Il beluga è diventato un simbolo di gentilezza ma anche dell’importanza di tutelare l’ecosistema marino e le sue specie dalle minacce di origine antropica. Diverse associazioni si erano mobilitate per ricollocare il beluga in un santuario nell’Artico, dove avrebbe potuto continuare a vivere libero.

Il trasferimento avrebbe potuto proteggerlo dalla popolarità e dalle interazioni che, negli ultimi anni, sono state sempre più numerose. La sua storia deve far riflettere.

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Fonti: Marine Mind – OneWhale/Facebook

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