In Australia per salvare gli ecosistemi locali sono stati abbattuti 6mila cavalli (e si punta a ucciderne altri 14mila)

È una vera e propria strage quella compiuta nel Parco Nazionale di Kosciuszko: per preservare gli ecosistemi alpini e le specie da loro minacciate, sono stati uccisi 6.000 cavalli selvatici

Il governo del Nuovo Galles del Sud in Australia ha abbattuto oltre 5.500 cavalli selvatici nel Parco Nazionale di Kosciuszko, sollevando un dibattito intenso tra sostenitori della conservazione e oppositori delle misure estreme. Il ministro dell’Ambiente, Penny Sharpe, ha dichiarato che questi numeri evidenziano la necessità urgente di gestire la popolazione di cavalli selvatici per proteggere l’ecosistema alpino.

Dal rilancio delle riprese aeree alla fine dello scorso anno, sono stati abbattuti 5.539 cavalli, con ulteriori 427 rimossi attraverso cattura e reinserimento. In totale, da ottobre, sono stati eliminati 5.966 cavalli, riducendo la popolazione stimata di 17.000 animali nel parco.

Sharpe ha affermato che il governo del Nuovo Galles del Sud è impegnato a proteggere e ripristinare l’ambiente, prevedendo benefici significativi per le piante e gli animali autoctoni del parco. L’obiettivo è ridurre la popolazione di cavalli selvatici a 3.000 entro il 2027, come previsto dalla legge statale. Dal novembre 2021, sono stati uccisi complessivamente 8.505 cavalli, la maggior parte dei quali negli ultimi sette mesi grazie al programma di tiro aereo.

I cavalli hanno spinto molte specie sull’orlo dell’estinzione

Jack Gough, direttore dell’Invasive Species Council, ha sottolineato che negli ultimi 11 mesi sono stati abbattuti più cavalli che nei precedenti 21 anni messi insieme. Gough ha riconosciuto la difficoltà della decisione di abbattere gli animali, ma ha evidenziato la necessità di scegliere tra ridurre la popolazione di cavalli o accettare la distruzione degli ecosistemi alpini e la possibile estinzione di specie autoctone.

Il Consiglio per la conservazione della natura del Nuovo Galles del Sud, rappresentato dall’amministratore delegato Jacqui Mumford, ha sottolineato che il controllo migliorato dei cavalli selvatici offre una possibilità di recupero agli ecosistemi alpini. I cavalli selvatici hanno spinto numerose specie minacciate, come la rana corroboree e le rare orchidee alpine, sull’orlo dell’estinzione.

Tuttavia la complessità della questione è evidente, ed è necessario bilanciare la protezione dell’ecosistema con il benessere degli animali. Se da una parte bisogna preservare le specie a rischio, dall’altra è inaccettabile questo vero e proprio sterminio.

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Fonte: NSW Environment and Heritage

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