Dopo lo scandaloso decreto anti-lupo della Provincia autonoma di Bolzano per il prelievo dei lupi, gli animalisti si appellano all'UE per fermare gli abbattimenti autorizzati in Alto Adige. Le malghe vanno protette con misure idonee, l'uccisione dei lupi non risolve il problema
Con gli ultimi provvedimenti decretati dalla Provincia autonoma di Bolzano per la protezione degli alpeggi, è stata autorizzata l’uccisione di due lupi nel raggio di 10 chilometri quadrati dalle predazioni accertate, una decisione tanto folle quanto vergognosa.
Piuttosto che investire sulle misure di prevenzione suggerite da esperti in materia quali recinzioni elettriche e cani pastore, in Alto Adige si è scelta la strada dell’abbattimento dei lupi.
È con la forza e con il sangue che si vuole risolvere la questione attacchi da parte dei selvatici, una situazione paradossale considerando che il lupo è una specie rigorosamente protetta dalla direttiva europea n. 92/43/CEE, come dalla Convenzione internazionale di Berna e da norme nazionali nel nostro Paese.
Per le organizzazioni di tutela animale il decreto di prelievo a cui aspira Bolzano è una legge ammazza-lupi per guadagnarsi la benevolenza e simpatia di allevatori e agricoltori atesini. Le assurde disposizioni di Bolzano sono state denunciate all’UE dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).
Il GrIG ha da poco presentato una specifica istanza alla Commissione europea per l’eventuale apertura di una procedura di infrazione. L’iter potrebbe concludersi con sanzioni pecuniarie elevatissime con un minimo di 9.920.000 euro per l’Italia.
Ciò potrebbe spingere l’amministrazione provinciale a ritornare sui suoi passi per allinearsi ai pareri motivati comunitari. Nei territori dell’Alto Adige, ma anche in altre regioni della Penisola, si respira un clima d’odio nei confronti dei lupi.
Per le strade della provincia di Bolzano e dintorni erano comparsi tempo addietro dei cartelli anti-lupo che facevano leva sul futuro dei pascoli per convincere la popolazione a combattere il lupo, il nemico del settore. Gli striscioni, che presentavano tra l’altro un secco “NO ai lupi”, sono stati rimossi dopo l’’istanza inoltrata dal GrIG.
Il Servizio segnaletica stradale si era giustificato affermando che quei cartelli non avevano ricevuto alcuna autorizzazione sulle strade demaniali e che gli organi di polizia avrebbero provveduto all’immediata rimozione. Per quanto riguarda invece l’abbattimento dei lupi ora l’autorizzazione è stata data. La caccia al lupo in Alto Adige va fermata e i lupi salvaguardati, non ammazzati.
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Fonte: GrIG
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