A chi di voi non è mai capitato, durante una passeggiata in un bosco o in un parco cittadino, di imbattersi in un piccolo uccellino caduto dal nido o in un animale ferito? Il primo istinto è di avvicinarsi per vedere quali sono le condizioni della sventurata creatura e spesso il desiderio di aiutarlo si trasforma nella voglia di portarlo a casa con noi. So che può sembrare crudele ma questa non è la cosa giusta da fare.
A chi di voi non è mai capitato, durante una passeggiata in un bosco o in un parco cittadino, di imbattersi in un piccolo uccellino caduto dal nido o in un animale ferito? Il primo istinto è di avvicinarsi per vedere quali sono le condizioni della sventurata creatura e spesso il desiderio di aiutarlo si trasforma nella voglia di portarlo a casa con noi. So che può sembrare crudele ma questa non è la cosa giusta da fare.
Quello che veramente possiamo fare nel pieno rispetto della natura è contattare il più vicino centro per il recupero e la riabilitazione della fauna selvatica e segnalare l’accaduto.
Quante volte abbiamo sentito di persone che hanno cercato di tenere in cattività animali selvatici sperando che diventassero domestici per poi doversene disfare, nei casi più fortunati, per gli evidenti atteggiamenti di insofferenza mostrati?
Gli animali selvatici non sono domestici, come i cani ed i gatti, e dovrebbero essere trattati come tali nel pieno rispetto delle loro esigenze biologiche.
Ecco dunque cinque buone ragioni per non adottare un animale selvatico.
1. La detenzione è illegale
La detenzione di animali selvatici è illegale. Questo vale per i baby coccodrilli, come per le molte specie di scimmie vittime del commercio illegale ma anche per un piccolo pettirosso, per un leprotto o per una lucertola muraiola.
2. Non è possibile addomesticare un animale selvatico
Il processo di addomesticamento di una specie animale richiede secoli. Cani e gatti hanno vissuto accanto all’uomo per migliaia di anni prima di diventare domestici. Non basta il nostro amore per loro perché questo processo si compia.
3. Gli animali selvatici sono spesso portatori di numerose malattie
Sapevate che molti animali selvatici come le volpi, i tassi, le moffette possono essere portatori sani di rabbia e non mostrare alcun sintomo? Ogni anno centinaia di persone contraggono la salmonellosi da rettili e anfibi selvatici con cui entrano in contatto. Quindi prima di portare in casa un animale selvatico pensateci bene: eviterete così di esporre voi stessi e la vostra famiglia a possibili contagi.
4. Non resteranno sempre cuccioli
Tutti i cuccioli di animale sono irresistibili: goffi, sproporzionati e dolcissimi. Ma non resteranno così in eterno e nel giro di qualche mese oltre alle loro dimensioni crescerà il loro istinto naturale e il desiderio di tornare alla libertà. Potranno mordere, graffiare, distruggere i mobili e molto altro ancora. Generalmente quando questo accade la maggior parte delle persone se ne libera in tutta fretta, rimettendo in libertà l’animale. Purtroppo però il loro destino è segnato: la vita in cattività gli ha impedito di sviluppare il naturale istinto alla caccia e alla difesa e difficilmente una volta tornati in libertà potranno sopravvivere.
5. Spesso non hanno bisogno del nostro aiuto
Molti animali in cui possiamo imbatterci possono sembrarci abbandonati ma spesso può non essere così. Molti roditori ad esempio durante il giorno si mantengono a debite distanze dai loro piccoli o dalla tana per non attirare l’attenzione dei predatori su di loro. I piccoli, dunque, sono lasciati da soli per la maggior parte del tempo. Può sembrare crudele ma questa è la legge della natura ed è quel che serve per insegnare ai cuccioli a stare al mondo.
Se veramente vogliamo aiutare la natura, impariamo a rispettarla e se troviamo un animale ferito contattiamo senza esitazione il più vicino centro di recupero e riabilitazione. Loro sapranno certamente cosa fare.
Lorenzo De Ritis