oggetto dell'allarme obesità sono oggi gli animali domestici, cani e gatti che proprio come figli ingrassano a suon di pappe e cibi ipercalorici. Complice anche qui l'alimentazione sbagliata e lo scarso movimento.
Amati, coccolati e rimpinzati! No, non stiamo parlando dei nostri pargoli cresciuti a pane e merendine, ma questa volta oggetto dell’allarme obesità sono gli animali domestici, cani e gatti che proprio come “figli” ingrassano a suon di “pappe” e cibi ipercalorici. Complice anche qui l’alimentazione sbagliata e lo scarso movimento.
A sostenerlo è un’indagine nazionale condotta nel 2008 per conto della Pet obesity task force, un gruppo di lavoro che comprende i i Medici veterinari italiani a sostegno della task force istituita a livello internazionale. Dalla ricerca, effettuata su 3.868 cani e 1.540 gatti, coinvolgendo 200 fra ambulatori e cliniche, emerge che il 33% dei gatti e il 28% dei cani sono in sovrappeso, in particolar modo, com’è intuibile che sia, i cani e i gatti che abitano in appartamento.
Oltre che ben nutriti, a quanto pare gli animali sono sempre più curati. L’associazione nazionale medici veterinari italiani ha stimato che nel 2008 la spesa complessiva per visite mediche e’ stata di circa 800 milioni e che almeno l’85% degli animali e’ sottoposto a cure periodiche contro il 12% di cani e gatti che non hanno mai visto un veterinario.
Ma le cure non si limitano alla salute: i nostri sempre più “paffuti” compagni di divano sono anche “viziati” e coccolati per bene. Lo dimostra il mercato degli accessori (prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli ecc.) che, cresciuto dell’8,7%, supera i 51 milioni, trainato soprattutto dai prodotti per l’igiene che rappresentano il 40%.
Di questo e di altro si parlerà al Salone internazionale dei prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali in programma a Bologna dal 7 al 10 maggio, dove quest’anno sono in aumento le aziende impegnate sul fronte della sostenibilità applicata a questo particolare settore di mercato.