Esistono animali brutti? Non proprio, ma... Secondo l'Ugly Animal Preservation Society, gli animali che non rispondono ai nostri canoni estetici, e pertanto vengono giudicati come "brutti", tendono a essere meno tutelati di un panda o di un dolce ghiro.
Esistono animali brutti? Non proprio, ma… Secondo l’Ugly Animal Preservation Society, gli animali che non rispondono ai nostri canoni estetici, e pertanto vengono giudicati come “brutti”, tendono a essere meno tutelati di un panda o di un dolce ghiro.
Per questo è nata l’associazione per la conservazione degli animali brutti. Dai pesci blob alla talpa nuda, passando per la Nasica, la scimmia con il naso a proboscide, i biologi vogliono così sostenere tutte quelle specie che risultano meno attraenti agli occhi dell’uomo, ma che vanno incontro a grave minacce di estinzione.
“Dobbiamo smettere di essere superficiali e guardare oltre il panda – ha detto Simon Watt, presidente dell’associazione-. Gli animali brutti sono stati spesso trascurati in favore di specie più adatte per le campagne, ma sono molto più interessanti”. Per questo le creature meno esteticamente fortunate del mondo naturale devono diventare una priorità.
“La scimmia con la proboscide è in pericolo e deve affrontare gli stessi problemi degli Orangutan. Attualmente ce ne sono solo circa 7000 esemplari in natura”, continua Watt. Alcuni animali “brutti”, poi, potrebbero rivelarsi preziosi per la specie umana: “anche la talpa nuda è molto brutta ed anch’essa è ormai quasi del tutto estinta. Ma il lavoro effettuato dai genetisti ha dimostrato che è resistentie al dolore e immunie al cancro”.
La lista dell’associazione include anche il Psychrolutes marcidus, noto come pesce Bob, il rospo del Suriname, gli scarabei stercorari e l’Axolotl (Ambystoma mexicanum) e la Tartaruga naso di porcello. Che siano brutti, però, è questione di punti di vista.
Roberta Ragni
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