Coralli luminescenti e gamberetti che emettono sostanza chimiche in grado di dare vita a bagliori subacquei sono soltanto alcune delle creature marine in grado di illuminare i fondali con spettacoli inattesi
Bioluminescenza. Coralli luminescenti e gamberetti che emettono sostanze chimiche in grado di dare vita a bagliori subacquei sono soltanto alcune delle creature marine in grado di illuminare i fondali con spettacoli inattesi. Alcuni ricercatori hanno deciso di avventurarsi nelle profondità del Mar dei Caraibi per andare alla ricerca di nuove specie animali sorprendenti.
Secondo le più recenti scoperte, le creature marine sarebbero ‘superate’, per quanto riguarda i loro inaspettati poteri, da parte delle specie oceaniche. Nell’oceano pare che almeno il 90% degli organismi abbiano la capacità di emettere bagliori luminosi, contro il solo 20% di coloro che popolano i meno profondi fondali marini.
“Siamo stati sorpresi dagli scarsi fenomeni di bioluminescenza che abbiamo avvistato nei fondali marini”, ha dichiarato Tamara Frank, ecologa marina della Nova Southeastern University e coautrice di un recente studio in proposito. I fenomeni individuati nei fondali marini, più che i molluschi e i coralli, hanno riguardato il plankton che, quando sospinto dalle correnti sottomarine verso creature viventi o ostacoli, emetterebbe un bagliore di colore blu.
Nei fondali oceanici è stata individuata da parte dei ricercatori una particolare anemone marina, in grado di essere identificata al buio grazie al bagliore da essa emessa; si tratterebbe di una specie unica al mondo. Oltre al potere di rendersi riconoscibili al buio grazie a bagliori luminosi, le creature oceaniche sono dotati di una potente vista che permette loro di distinguere possibili predatori dalle proprie fonti di nutrimento.
Le capacità di bioluminescenza delle creature marine non rappresentano un oggetto di studio recente. Esse hanno infatti attirato l’umanità fin dai tempi antichi. Il filosofo greco Anassimene si rese conto di tale fenomeno già 2500 anni fa, dopo aver avvistato verosimilmente del plankton. Gli studi della bioluminescenza nei fondali oceanici più profondi sono però di epoca più recente.
Per quanto riguarda le recenti osservazioni condotte nel Mar dei Caraibi, soltanto una creatura su cinque tra quelle considerate dagli esperti si è rivelata in grado di emettere bagliori luminosi, un dato piuttosto basso rispetto a quanto ci si attendeva. Percentuali decisamente più elevate furono riscontrate nel 2011 da parte di alcuni ricercatori britannici nelle profondità dell‘Oceano Atlantico, dove la maggior parte delle creature osservate è apparsa essere legata a fenomeni di bioluminescenza.
Ancora per quanto riguarda le creature oceaniche, gli esperti hanno ipotizzato come alcune di esse, che si riteneva fossero dotate unicamente di visione in bianco e nero, possano essere in grado di distinguere i bagliori di colore blu o verde emessi dalle altre creature, una capacità che potrebbe rivelarsi vitale per la loro sopravvivenza. Esse potrebbero essere in grado di riconoscere, grazie alla tonalità di luce emessa, il plankton rispetto ad un possibile predatore. Al momento si tratterebbe unicamente di un’ipotesi che necessiterà di essere verificata ulteriormente.
Marta Albè