E' quello che chiedono a gran voce al Governo Draghi le principali associazioni animaliste e ambientaliste italiane
La tutela dell’ambiente e degli animali deve essere inserita nella Costituzione, insieme a ecosistemi e biodiversità. Lo chiedono a gran voce al Governo Draghi le principali associazioni animaliste e ambientaliste italiane, che sperano anche in un loro coinvolgimento nelle iniziative previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Raccolte intorno alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente – fondata nel 2012 da Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa – , le associazioni (oltre 60) ieri hanno inviato una lettera a Palazzo Chigi, da una parte manifestando apprezzamento per le dichiarazioni del presidente Draghi e per l’impegno a favorire l’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente e del concetto di sviluppo sostenibile.
“Proprio perché si tratta di un’opportunità storica – spiegano – riteniamo che l’innovazione debba assumere la forma più avanzata e, sul modello dell’art.20a della Costituzione tedesca, includere esplicitamente, “nell’interesse delle future generazioni”, anche la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali. Lo prevedono molti dei disegni di legge costituzionali all’esame della competente commissione del Senato, già oggetto di un approfondito ciclo di audizioni. Senza dimenticare il precedente dell’art.13 del TFUE, che riconosce gli animali come “esseri senzienti”.
LA NOSTRA FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DIRITTI ANIMALI E AMBIENTE, CON OLTRE 60 ORGANIZZAZIONI, UNITA PER CHIEDERE…
Posted by Michela Vittoria Brambilla on Monday, February 22, 2021
Le associazioni chiedono inoltre un incontro con Draghi e col ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani per discutere su questi temi e per partecipare attivamente al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Siamo fermamente convinti che non si possa perdere l’occasione di dare rango costituzionale alla tutela degli animali, allineando la nostra Carta ai migliori esempi europei, e confidiamo, signor presidente, che il Suo governo condivida la nostra posizione e agisca di conseguenza. Sappiamo inoltre che uno dei primi compiti, se non il primo, cui attenderà il Suo governo è la rielaborazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A tal proposito riteniamo opportuno il pieno coinvolgimento degli Enti del Terzo settore impegnati in attività di tutela ambientale o di protezione animale, anche attraverso il cofinanziamento di progetti specifici” proseguono le associazioni.
Che sia davvero la volta buona?
Fonti di riferimento: Leidaa, NelCuore
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