Evviva! Andrea Cisternino è stato raggiunto dai soccorsi!

Nel rifugio Italia KJ2 di Andrea Cisternino, il nostro connazionale ed il suo staff non hanno mollato nonostante l’immensa difficoltà. Assieme agli oltre 400 animali ospitati nella struttura, Andrea e gli altri dipendenti sono senza cibo e senza acqua potabile da giorni

Per giorni il volontario italiano Andrea Cisternino è rimasto bloccato in Ucraina senza viveri per lui né gli animali del suo rifugio.

Dopo il suo appello disperato, associazioni e istituzioni si sono mobilitate per salvare lui e le decine di pecore, mucche, cani e gatti accolti nel santuario Kj2.

E, pochi minuti fa, la bella notizia arriva da Claudio Locatelli in un commovente post:

Andrea con lo scoppio della guerra aveva deciso di non abbandonare i suoi ospiti: cani, gatti ma anche animali da fattoria e cavalli. Ma presto l’area attorno al rifugio è stata occupata dall’esercito russo e da quel momento è stato impossibile rifornirsi di cibo e acqua per animali e persone. Mentre le scorte stavano per esaurirsi, Andrea ha lanciato un appello.

Partita dall’hub Enpa di Verona il 23 marzo scorso, la missione ha avuto il primo step a Olkusz, in Polonia, e da lì a Leopoli e infine alla periferia di Kiev. Ma per giorni non è stato possibile completare l’“ultimo miglio”, cioè i pochi chilometri tra l’hub della Ong SaveUkraine e il rifugio di Andrea Cisternino. Il territorio intorno era infatti sotto il controllo russo e non era permesso entrare o uscire.

Il caso di Cisternino per fortuna ha avuto una grande risonanza mediatica e tantissimi italiani hanno seguito con apprensione gli sviluppi della vicenda. Dopo il comunicato ufficiale del Ministero degli Esteri italiano che non lasciava presagire nulla di buono, l’appello è stato accolto dal Governo ucraino che ha fatto sapere si metterà in contatto con lui per far entrare la Croce Rossa nell’area occupata dai russi.

E oggi, finalmente, sono arrivati gli aiuti! 

Il rifugio Kj2 Italia di Andrea Cisternino a Kiev ha finalmente ricevuto i nostri aiuti. È finito un incubo per gli animali e per le persone. Siamo felici per l’esito di una missione lunga, difficile e rischiosa che ha richiesto impegno, passione e lucidità, dice la Presidente Nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi.

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