Un nuovo studio scientifico ha descritto la presenza dell'organo sessuale femminile tra i serpenti, ribaltando precedenti tesi che ritenevano gli esemplari femmina dotati di peni sottosviluppati o ghiandole odorose. I ricercatori hanno dimostrato invece che anche i serpenti femmina hanno la clitoride
Quando si tratta di descrivere specie del regno animale gli studiosi prendono in considerazione il più delle volte esemplari maschi, annotando le loro caratteristiche, senza tralasciare i loro organi sessuali. E le femmine invece? Pochissime informazioni al riguardo.
La scienza ne ha tenuto conto solamente in parte e se pensiamo alle femmine di serpente, ad esempio, sono state ritenute a lungo dotate di ghiandole odorose o emipeni sottosviluppati. Ma non è così perché i serpenti femmina hanno la clitoride, ben due separati da tessuto connettivo secondo gli esperti.
A darne notizia è un nuovo studio scientifico pubblicato di recente sulla rivista Proceedings of the Royal Society B con cui i ricercatori affrontano argomenti ritenuti “tabù” persino nel mondo animale.
I genitali femminili sono vistosamente trascurati rispetto alle loro controparti maschili, limitando la nostra comprensione della riproduzione sessuale attraverso i lignaggi dei vertebrati, questo il passaggio che apre lo studio.
Un team di ricercatori di La Trobe University, dell’Università di Adelaide e del Museo di Zoologia dell’Università del Michigan ha perciò presentato la prima descrizione completa dell’emiclitoride nelle femmine di serpente, focalizzandosi su 9 specie tra cui il pitone tappeto Morelia spilota e la vipera soffiante Bitis arietans.
Quando si apre un libro di testo di anatomia, abbiamo davanti un disegno dettagliato dei genitali maschili. Per i genitali femminili manca essenzialmente un’intera parte. Quindi stiamo riempiendo quel punto mancante, ha dichiarato Jenna Crowe-Riddell, coautrice della ricerca.
Nel corso dello studio gli esperti hanno notato che le femmine delle differenti specie possedevano due clitoridi, localizzati nella parte inferiore della coda e che questi erano “potenzialmente paragonabili agli organi intromettenti maschili nei rettili squamati”.
Prossimamente gli studiosi intendono approfondire le dinamiche dell’accoppiamento dei serpenti, tenuto conto della recente scoperta tra le femmine.
(Lo studio) avvia nuove conversazioni su un altro lato della storia che ci siamo persi, che è l’anatomia femminile, ha concluso Crowe-Riddell.
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Fonte: Proceedings of the Royal Society B
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