Donare il sangue è un gesto di grande generosità che può fare la differenza nella vita di qualcuno. Sapevi che possono farlo anche i nostri amici a quattro zampe? Scopriamo tutto quello che c'è da sapere per far diventare donatori di sangue i nostri cani e gatti e perché è così importante
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Chi dona il sangue dona vita. E questo discorso non vale soltanto per gli esseri umani: non tutti ne sono al corrente, ma anche i cani e i gatti possono compiere questo gesto generoso che può fare davvero la differenza per quegli esemplari che hanno bisogno di una trasfusione.
Poter contare su un numero elevato di donatori è importantissimo per tutelare la salute dei nostri amici a quattro zampe ed è bene ricordarlo in occasione della Giornata della mondiale del donatore di sangue, che si celebra il 14 giugno. Ma quali requisiti bisogna rispettare per la donazione? E a chi ci si può rivolgere? Per avere un quadro più chiaro ci siamo rivolti alla nostra veterinaria di fiducia Anna Chiara Peluso, che ci ha fornito diverse informazioni preziose.
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Quali cani possono donare il sangue: i requisiti necessari
Prima di decidere se è un cane può donare il suo sangue, bisogna valutare le sue condizioni di salute ed escludere, ad esempio, la presenza di malattie trasmissibili (Dirofilaria immitis, Ehrlichia canis, Anaplasma phagocytphilum, Rickettisia conorii, Leishmania infantum e PCR per Babesia spp e Leishmania infantum) e deve essere correttamente protetto dagli ectoparassiti.
“Lo screening descritto dovrebbe essere ripetuto una volta l’anno per garantire il più possibile la sicurezza del sangue raccolto” sottolinea la dottoressa Peluso. Naturalmente, il prelievo deve essere effettuato sempre da un veterinario in una struttura sanitaria idonea. Inoltre, bisogna tenere conto di una serie di criteri, fra cui il peso e l’età dell’esemplare.
Per entrare nel dettaglio il cane deve:
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- avere un’età compresa fra i 2 e gli 8 anni
- avere un peso corporeo superiore ai 25 kg
- essere regolarmente vaccinato per cimurro, leptospirosi, epatite virale infettiva e parvovirosi, (no rabbia, obbligatoria solo per cani che viaggiano all’estero o importati dall’estero. Nel caso ci si trova in aree definite “a rischio” dalle autorità competenti, verranno emanati specifici provvedimenti che obbligano alla vaccinazione degli animali domestici e impongono la restrizione di alcuni movimenti per questi animali)
- non deve essere stato trasfuso in precedenza
- avere un carattere docile
In questo caso, come chiarito dalle linee guida del Ministero della Salute, è possibile prelevare tra il 1,5 e il 2% del volume ematico corporeo ogni 9 settimane, non superando i 18 ml/Kg. Solitamente il sangue viene prelevato dalla vena giugulare del cane previa tricotomia, detersione e disinfezione dell’area.
Ma come si classificano i gruppi sanguigni dei cani? In questi animali, il principale sistema di classificazione dei gruppi sanguigni è chiamato DEA (Dog Erythrocytes Antigen) e comprende i gruppi DEA 1.1, 1.2, 1.3, 3, 4, 5, 6, 7 e 8. I cani DEA 1.1 negativi vengono considerati donatori universali, ma visto che la loro frequenza è piuttosto bassa (rappresentano circa il 40%), anche il sangue DEA 1.1 positivo viene in molti casi usato per supplire alle trasfusioni dei numerosi riceventi DEA 1.1 positivi.
A chi rivolgersi per la donazione di sangue
Ma a quali enti bisogna rivolgersi per far diventare il proprio cane (ma vale anche per i gatti) donatore di sangue? Da alcuni anni esiste la Banca del sangue IZSVe, un servizio senza fini di lucro messo a disposizione dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), a cui aderiscono dei veterinari liberi professionisti.
I prelievi per lo screening preliminare e per le successive donazioni vengono effettuati dai medici veterinari dell’IZSVe presso i centri presenti nelle province di Padova, Treviso, Venezia, Verona, Rovigo e Bolzano.
“Dopo l’iscrizione al registro donatori il soggetto sarà richiamato ogni 4/6 mesi per effettuare la donazione. Il giorno, l’orario e la sede per la donazione vengono concordati con il proprietario, in funzione delle proprie disponibilità” si legge sul sito dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
Esiste, inoltre, la Banca del sangue CANpana, che rappresenta la prima banca del sangue canino del Sud Italia, nata peer fornire alle strutture veterinarie di tutto il territorio nazionale sangue intero canino, garantendo il benessere e la salute sia dei donatori che dei riceventi.
Anche alcuni Ospedali Veterinari Universitari sparsi in tutta Italia, così come alcune più grosse cliniche private, effettuano lo stoccaggio di sacche di sangue, pronte per essere acquistate dal medico veterinario curante.
Quali gatti possono donare il sangue: i requisiti necessari
Non solo cani, anche i gatti spesso necessitano di ricevere trasfusioni di sangue. Ciò implica che debbano esistere donatori felini e relative banche di raccolta.
Il sangue e gli emocomponenti sono utilizzati per molti scopi, inclusi casi che coinvolgano traumi, interventi chirurgici e altre numerose malattie. Una singola donazione può salvare diversi animali.
I criteri di scelta di scelta per un gatto donatore sono:
- deve raggiungere almeno i 4,5 kg di peso
- età compresa tra 1 e 7 anni
- deve essere sano (sottoposto regolarmente a screening per malattie infettive quali FIV e FeLV e PCR per Cytauxzoon spp., Mycoplasma spp. e Bartonella spp.)
- deve seguire un corretto protocollo vaccinale e deve essere trattato regolarmente contro gli ectoparassiti
- deve vivere in casa e non avere accesso all’esterno
- non deve essere stato trasfuso in precedenza
- buon temperamento
Anche nel caso del gatto, i suddetti screening descritti dovrebbero essere ripetuti una volta l’anno per garantire il più possibile la sicurezza del sangue raccolto – spiega la dottoressa Anna Chiara Peluso – Le donazioni di sangue possono essere effettuate, senza alcuna controindicazione, fino a 3 volte all’anno in questa specie.
Anche nella specie felina il sangue viene prelevato dalla vena giugulare previa tricotomia, detersione e disinfezione dell’area da un medico veterinario, presso struttura idonea. Essendo una procedura rapida e poco stressante, generalmente, se il donatore si presenta tranquillo, non è necessaria alcuna sedazione.
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