Maxi operazione di sequestro in un casolare nel Veronese, dove un soggetto noto alle autorità deteneva al chiuso 90 pecore del Camerun e bruciava i cadaveri degli altri animali nel cortile. Le pecore sono ora al sicuro
Erano rinchiuse nelle mura di un casolare, al buio, con porte e imposte serrate. Sono queste le condizioni in cui venivano detenuti 90 esemplari di razza pecora del Camerun, poste sotto sequestro a seguito di una maxi operazione nel Veronese.
A coordinare la manovra i Carabinieri che, con la collaborazione di colleghi di più nuclei dell’Arma, Vigili del Fuoco, Polizia locale e servizi veterinari dell’Azienda ULSS 9, hanno recuperato gli animali, liberandoli da quella tortura.
Le pecore sono state affidate all’associazione LAV, che ha garantito loro un ricovero sereno e sicuro. Appartenevano a un uomo, proprietario dell’immobile, già noto alle Forze dell’ordine.
Nel corso degli ultimi due decenni sono stati effettuati svariati tentativi per salvare gli animali finiti nelle sue mani, costretti a vivere in maniera non dignitosa in quel casolare degli orrori. Molti non ce l’hanno fatta.
Nel cortile dell’abitazione venivano bruciati all’aperto i loro cadaveri, così da smaltirli con il “fai-da-te”. La pratica, assieme alla totale mancanza d’igiene, ha costituito un possibile rischio di zoonosi, diventando una bomba biologica a orologeria.
Proprio un esame autoptico svolto su uno dei corpi rinvenuti ha fatto scattare l’indagine e permesso alle autorità locali di portare a termine il sequestro. Con il supporto del personale socio-sanitario, il soggetto è stato trasferito in ospedale. Riceverà cure adeguate e lo stesso varrà per le 90 pecore del Camerun, ora in sicurezza.
Stanno ricevendo cibo e acqua fresca e dove stanno assaporando le loro prime ore di libertà: una situazione a cui non sono abituate e che le sta stressando molto. Stiamo procedendo per piccoli passi: hanno bisogno di assestarsi e di ritrovare il loro equilibrio, per poter procedere anche con eventuali cure veterinarie. Nel frattempo, ci stiamo già muovendo per trovare loro una situazione definitiva e garantire una vita libera e dignitosa come merita ogni essere vivente” ” ha dichiarato Lorenza Zanaboni, Responsabile della Sede Territoriale LAV di Verona.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Fonte: LAV
Leggi anche: