Abbattuti i cavalli che vagavano nel territorio di Tarquinia, segnalati in prossimità dell'Aurelia. Gli animalisti contestano l'ordinanza emanata dal Comune, ritenendo l'abbattimento una misura cruente e non necessaria. Le associazioni chiedono di conoscere i dettagli di questa opaca vicenda
Sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco i quattro cavalli che vagavano liberi a Tarquinia, nei pressi della strada statale Aurelia. Gli equini erano stati avvistati più volte dalla fine di marzo, da quando sono partite le primissime segnalazioni.
La loro presenza a piede libero ha spinto il sindaco di Tarquinia ad attuare una soluzione drastica, decretando l’abbattimento degli animali. Lo ha stabilito un’ordinanza emanata il giorno 27 marzo 2024.
Il provvedimento ha ordinato “le opportune operazioni atte a poter recuperare gli animali
in narrativa con relativo ricovero in strutture idonee, mediante l’utilizzo delle apposite tecniche di
sedazione o, in estrema ratio, qualora si rendesse necessario autorizza l’abbattimento degli equini col solo fine di garantire la pubblica incolumità” si legge nell’atto.
Ma l’episodio ha avuto un tragico epilogo. I cavalli sono stati uccisi. Lo comunica l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che chiede di conoscere i dettagli di questa triste vicenda.
Vogliamo sapere se sono state messe in atto tutte le azioni necessarie a un recupero incruento e quali fossero gli effettivi e immediati pericoli per la pubblica incolumità che hanno portato a questo brutto finale. Alla luce dei fatti, non escludiamo ulteriori azioni” ha commentato l’associazione di tutela animale.
L’eliminazione dei quattro cavalli sarebbe avvenuta in tempi record secondo quanto riportato. Il giorno seguente, giovedì 28 marzo, il “problema” è stato risolto con una condanna a morte.
Per gli animalisti, non si doveva arrivare a tanto. L’associazione Italian Horse Protection (IHP), con altre sigle congiunte, ha definito l’accaduto “un fatto di una gravità inaudita”. Da giorni, IHP, LAV ed ENPA hanno provato a contattare invano le autorità locali.
Se consultate, le associazioni avrebbero potuto risolvere la questione senza versare sangue. Ma non è andata così.
Nessuna richiesta di aiuto era stata diffusa dal Comune: si è passati dall’ordinanza alle vie di fatto in un tempo ridottissimo. Trattandosi di quattro cavalli vaganti non c’erano certamente i presupposti per un provvedimento di una tale gravità, potendosi organizzare, con associazioni e professionisti competenti, un intervento per il contenimento degli animali e la loro messa in sicurezza.
È mai possibile che, gira e volta, l’abbattimento sia sempre la misura da attuare quando si ha a che fare con gli animali?
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Fonti: Comune di Tarquinia – IHP – OIPA
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