Quanto vive un criceto? Sempre troppo poco. Purtroppo i criceti non hanno una durata di vita molto lunga, non sono longevi come animali da compagnia
Prima di prendere un criceto è bene sapere quanto vive in media questo piccolo e simpatico animale da compagnia. Soprattutto quando ci sono bambini piccoli di mezzo, a cui a volte è difficile spiegare perché il proprio animale muore dopo così poco tempo, è bene informarsi su questi dettagli in modo da essere pronti a fornire le giuste spiegazioni.
Questo fermo restando che, vuoi anche per le piccole dimensioni e per il carattere, il criceto non è un animale da compagnia adatto a bambini piccoli.
Quanto vive un criceto? La durata di vita media dei criceti
Purtroppo i criceti non hanno una durata di vita molto longeva. In generale, vale la regola che più l’animale è di taglia piccola e meno vive (vedi la differenza di durata di vita fra un criceto e un elefante), anche se per le razze dei cani vale la regola inversa (i cani di tagli piccola vivono più a lungo rispetto a quelli di taglia grande, ma qui c’entra anche la selezione).
Diversi fattori possono influenzare la durata di vita di un criceto:
- questioni genetiche
- specie
- alimentazione corretta
- ambiente in cui vive
- cure a cui viene sottoposto (LEGGI anche: Criceti: 11 cause di morte improvvisa che devi conoscere se ne adotti uno (o più))
Detto questo, in generale i criceti che vivono in casa tendono ad avere una durata di vita maggiore rispetto a quelli che vivono allo stato selvatico in quanto maggiormente curati e non a rischio di predatori. Ma questo dipende anche dalle dimensioni. Se è vero che un piccolo criceto russo domestico vive in media un paio di anni, ecco che il ben più grande criceto selvatico europeo (grande circa il doppio del criceto dorato), potrebbe arrivare a vivere anche 7-8 anni, predatori e incidenti permettendo.
Generalmente i nostri criceti di casa hanno una durata di vita media che si aggira intorno a 1,5-2 anni. Ma in realtà ci sono delle piccole differenze a seconda della specie prescelta:
- criceto dorato o siriano (Mesocricetus auratus): il criceto più grande fra quelli domestici e anche il più socievole (con gli umani, non fra di loro), ecco che vive in media 2-3 anni
- criceto russo (Phodopus campbelli): più piccolo, dal mantello grigio, molto vivace ed estremamente territoriale (pure lui non ama molto i suoi simili), tende a vivere 1,5-2 anni al massimo
- criceti siberiano o Winter White (Phodopus sungorus): dal mantello più chiaro, è fra i più docili e gentili (anche fra membri della stessa specie). Tende a vivere 1,5-2 anni come il criceto russo (a volte è difficile distinguerli)
- criceto cinesi (Cricetulus barabensis): molto vivace e attivo, tende a essere un po’ più docile (ma non fra soggetti dello stesso sesso). Tende a vivere 2-3 anni
- criceto Roborovski o del deserto (Phodopus roborovski): molto piccolo, tenace, solitario e maggiormente aggressivo rispetto agli altri criceti, non ama molto il contatto umano. La durata di vita media è sui due anni, ma si segnalano anche esemplari arrivati ai 3 anni
Ovviamente esistono pur sempre le eccezioni. È possibilissimo che esistano criceti russi di 3 anni, ma si tratta di casi sporadici e rari.
Come far vivere più a lungo un criceto?
Come possiamo far vivere più a lungo un criceto? Beh, sui fattori genetici e sulla specie non possiamo certo intervenire. Quello che possiamo fare è agire al meglio sull’alimentazione, sull’ambiente e sulle cure per garantire una vita più a lungo possibile.
Realisticamente parlando, anche fornendo la giusta alimentazione, facendolo controllare dal veterinario e facendolo vivere in un ambiente sereno, con ampi spazi, non è pensabile che un criceto arrivi a vivere 5-6 anni. Sarebbe utopistico.
Però possiamo evitare di ridurre il rischio che sviluppino malattie collegate a un’errata alimentazione (anche se non possiamo certo agire sullo sviluppo di tumori o altre patologie) o a una gestione non corretta del loro alloggio.
E possiamo ricordarci di portarli in visita dal veterinario periodicamente o ai primi segni di malattia, in modo da poterli curare tempestivamente. Questo perché anche nei criceti, come nei conigli e nel porcellino d’India, le malattie tendono a svilupparsi e degenerare rapidamente.
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