Ennesimo episodio di un cavallo stramazzato al suolo mentre trainava una carrozza turistica. Questa forma di tortura va abolita, in tutta Italia. Le alternative esistono, ma perché altri cavalli devono continuare a soffrire in nome di una "tradizione" che tradizione non è?
Accasciato a terra, senza più energie, stremato dal caldo infernale e dallo sforzo. Un cavallo è collassato a Palermo mentre trainava una carrozza tra le automobili, costretto a portare in giro i turisti per il centro del capoluogo siciliano.
È accaduto ancora una volta in Italia, Paese in cui episodi del genere sono purtroppo all’ordine del giorno. A lanciare l’allarme sono stati i residenti, che preoccupati hanno allertato immediatamente la polizia municipale e i servizi veterinari.
L’equino è stato ricoverato in stalla e ora è sotto osservazione. La vicenda ha provocato l’indignazione di cittadini e associazioni animaliste, che condannano questi servizi che fanno uso di animali.
Le carrozzelle a trazione equina altro non sono che una forma di sfruttamento animale, una “tradizione” che va abolita in tutta Italia e che, con il costante aumento delle temperature globali, si fa sempre più pericolosa.
Non si contano i casi di cavalli stramazzati al suolo nelle principali città d’arte italiane. Succede a Roma, a Firenze, a Pisa, a Palermo, a Napoli, dove un cavallo a lavoro presso la Reggia di Caserta ha persino perso la vita e la sua vetturina condannata per uccisione di animali.
La vicenda di Palermo evidenzia ancora una volta l’urgenza di sostituire botticelle e carrozze con veicoli elettrici, come già avvenuto nel resto del mondo.
Potrebbe accadere a Roma, con la mozione approvata di recente dall’Assemblea capitolina, ma quanto deve aspettare ancora il resto d’Italia? Sul tema continua a insistere la LAV, la Lega Anti Vivisezione, che invita il Senato ad abolire questa vergogna.
Chiediamo ai Senatori di approvare gli emendamenti presentati al Codice della Strada, al voto proprio la prossima settimana, con i quali è possibile vietare per Legge, a livello nazionale’, questa tortura per i cavalli, senza perdite occupazionali con la riconversione delle licenze di trasporto in taxi e ncc e il salvataggio dei cavalli come non macellabili” ha commentato Giorgia Matesi, responsabile di LAV Palermo.
La sezione di Palermo dell’associazione animalista pretende intanto un divieto totale per la circolazione delle carrozze trainate da cavalli in città.
Non accetteremo più finte soluzioni dettate dai Regolamenti Comunali, che non mettono davvero fine alla sofferenza dei cavalli, specialmente durante la stagione estiva, quando i vetturini realizzano i maggiori introiti e quando il caldo rende ancora più insostenibili le condizioni di lavoro degli animali” ha concluso Matesi.
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Fonte: LAV
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