Francesca Capozzi Freddata la mucca Luisa, scappata da quasi 3 mesi fa da un allevamento in cui era destinata a essere macellata. L'animale è stato ucciso con un colpo alla testa dopo l'ordinanza diramata dal Sindaco di Osimo in cui si richiedeva l'abbattimento urgente del "bovino vagante"
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L’hanno considerata un pericolo per la sicurezza e per l’incolumità pubbliche e così l’hanno uccisa, freddandola con un colpo alla testa. Questa la triste fine della mucca Luisa, il cui crimine era stato scappare a marzo da un allevamento nelle Marche sito tra i comuni di Osimo e San Paterniano.
Da allora la mucca viveva allo stato brado, venendo avvistata di tanto in tanto nei boschi e ultimamente nei terreni agricoli privati attorno a Osimo. A nulla sono serviti i tentativi di cattura da parte dell’Asur delle Marche che hanno sollecitato un intervento urgente da parte dell’amministrazione comunale di Osimo.
Il provvedimento, però, non ha preso in considerazione altre vie al di fuori dell’abbattimento. Non sono state contemplate soluzioni alternative che potessero concedere alla mucca Luisa la libertà tanto desiderata.
Assolutamente no. E così è partita la caccia per poterla uccidere “nel più breve tempo possibile”, come precisano le disposizioni.
L’abbattimento dovrà avvenire nel più breve tempo possibile e sarà eseguito materialmente dal Comando Polizia Provinciale secondo le modalità di eutanasia previste dalla legge e con la collaborazione delle Autorità competenti ai fini di garantire la sicurezza durante le operazioni di abbattimento, si legge nell’ordinanza per l’abbattimento di un esemplare di bovino vagante pubblicata sul sito del Comune di Osimo.
L’episodio ha sollevato l’indignazione di tantissimi animalisti che contestano al Sindaco la misura presa. In molti speravano che la mucca Luisa potesse venire graziata ed essere trasferita in un santuario. Ma l’abbattimento non è tardato ad avvenire.
Un solo colpo e così è finita la storia di Luisa, mucca francese nata e cresciuta per essere destinata a qualche tavola imbandita, uccisa perché fuggita dalla stalla in cui era detenuta e dove sarebbe stata macellata.
Fonte: Comune di Osimo
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