Trasporto animali vivi: l’orrore dei viaggi della morte è servito nel tuo piatto

Nuove immagini disumane documentano l'orrore del trasporto di animali vivi verso altri Paesi, una pratica atroce a cui bisogna porre fine. Le immagini sono state recapitate ai politici dell'UE in occasione della Giornata di mobilitazione internazionale contro l’esportazione di animali vivi, indetta dalla CIWF

Presi a calci, trascinati per le orecchie, per le zampe come se fossero oggetti inanimati e costretti a salire in camion e navi sui quali non faranno più ritorno. La destinazione è una sola: il mattatoio, tra urla strazianti e soffocate dall’esubero di capi, ambienti surriscaldati e sudici in cui manca tutto.

È l’atroce odissea di milioni di animali da reddito che ogni anno patiscono le pene dell’inferno, subiscono violenze e privazioni in viaggi di ore e ore via terra e via mare per essere poi macellati in Paesi terzi dove i costi sono più bassi e le leggi più flessibili.

trasporto animali vivi

© Compassion in World Farming

Per aumentare la consapevolezza sugli orrori del trasporto di animali vivi verso altri Paesi la Compassion in World Farming (CIWF) ha indetto in data odierna una giornata di mobilitazione internazionale, un’occasione per ricordare al mondo il dolore e la straziante sofferenza che pecore, vitelli, mucche, maiali patiscono alla fine della loro già terribile esistenza.

In tale occasione l’organizzazione ha diffuso nuove crude immagini sui viaggi della morte dall’Unione europea inviandole per mezzo di cartoline ai politici europei e ai ministri di 14 Paesi comunitari. Questi si sono espressi a favore di una normativa più severa per regolamentare il trasporto di animali vivi.

cartoline animali vivi

© Compassion in World Farming

Nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere animale, la Commissione europea proporrà dei miglioramenti importanti alle norme esistenti in materia di trasporto e il divieto di esportazione di animali vivi. La stragrande maggioranza dei cittadini europei – il 94% – è a favore del divieto di esportazione di animali vivi verso i Paesi terzi. È nostro dovere assicurarci che i ministri UE dell’Agricoltura non li tradiscano a favore della potente lobby agricola” ha commentato Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia.

Mentre la Germania e Lussemburgo hanno già vietato le esportazioni di animali vivi verso i Paesi terzi, non tutti gli altri Stati comunitari sostengono un divieto europeo. Lo scorso gennaio, come la CIWF ricorda, “Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania e Spagna si sono opposti pubblicamente all’introduzione di divieti e limitazioni a “certi tipi di trasporto” di animali vivi”.

In altri Paesi del mondo divieti e disposizioni più rigidi per garantire il benessere animale sono già in vigore. La Nuova Zelanda ha decretato, ad esempio, lo stop alle esportazioni di bestiame via mare, un ban sostenuto anche dalla Corte federale del Brasile in una sentenza storica.

Quando si parla di animali come vacche, pecore e suini – creature senzienti in grado di provare dolore e paura – permettere che vengano trasportati per centinaia o migliaia di chilometri per essere macellati a basso costo in modo atroce è più che disumano, e deve finire” ha concluso Pisapia.

trasporto animali vivi

© Compassion in World Farming

Vi è l’urgente necessità di un divieto sul territorio europeo per porre fine a queste brutali pratiche. Ora.

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Fonte: CIWF Italia

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