Trasporto animali vivi: bozza del nuovo regolamento presentata dall’UE, ma per le associazioni non è abbastanza

L'Unione europea presenta la bozza del nuovo regolamento sul trasporto di animali vivi e sul benessere animale. Le associazioni non ne sono però convinte e denunciano già carenze e lacune che non metteranno davvero fine alla sofferenza patita dagli animali

Sono milioni gli agnelli, i maiali, le vacche costretti ad affrontare viaggi persino della durata di settimane, in condizioni aberranti, spediti verso i mattatoi europei e al di fuori dei confini dell’Unione. Tutto ciò è disciplinato dal regolamento per il trasporto di animali vivi (CE) nr. 1/2005.

Il regolamento è stata oggetto di revisione da parte della Commissione europea e proprio in questi giorni è stata presentata una prima bozza delle normative UE con proposte per salvaguardare il più possibile il benessere degli animali di allevamento.

La bozza, però, non convince affatto le organizzazioni di tutela animale, che considerano alcuni punti un passo indietro rispetto alla tabella di marcia. Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV sono del parere che il nuovo regolamento non porrà realmente fine alla sofferenza inflitta agli animali trasportati dagli allevamenti al macello.

Mancano, ad esempio, limiti per viaggi via mare mentre i limiti per le temperature durante gli spostamenti risulterebbero inadeguati. Non tutti gli animali godrebbero inoltre della stessa tutela. Per alcune specie, come gli agnelli trasportati su lunghe distanze, le indicazioni sarebbero carenti o mancherebbero del tutto.

La proposta di legge dell’UE sul trasporto di animali lascia ancora molto a desiderare, perché non basterà a mettere fine alle sofferenze dei milioni di animali trasportati ogni anno per lunghi viaggi all’interno dell’UE e verso Paesi terzi. Governi da tutto il mondo si stanno muovendo verso il divieto di esportazione di animali vivi. Paesi come Germania, Lussemburgo e Nuova Zelanda hanno già imposto restrizioni e, si spera, presto li seguiranno anche Regno Unito e Australia.” hanno commentato le associazioni.

Se da un lato vi sarebbero requisiti più severi come per alcune categorie di animali vulnerabili (femmine in stato avanzato di gravidanza o vitelle) e limiti sulla durata di alcuni trasporti, dall’altro si riscontrano lacune che forse non verranno mai effettivamente colmate. 

A fine novembre era stato diffuso l’ultimo rapporto realizzato da CIWF International ed Eurogroup for Animals sulle problematiche del trasporto di animali vivi, mettendo a nudo tutto il dolore e lo stress patito dalle 180.000 partite di bovini, suini, ovini e altri animali in due anni. Ciò, però, non è bastato.

È evidente che la Commissione europea ha deluso i propri cittadini non realizzando la ben più ampia ed ambiziosa riforma delle norme che aveva promesso. Una promessa che includeva la proposta di un divieto di allevamento in gabbia, impegno formale che la Commissione aveva preso con 1,4 milioni di persone firmatarie dell’Iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, e che si è scontrato contro le pressioni esercitate dal settore zootecnico” hanno concluso le associazioni.

I cittadini europei chiedono una maggiore tutela del benessere animale, ma ancora una volta la loro voce e quella delle centinaia di migliaia di animali rischiano di restare inascoltate.

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Fonte: CIWF Italia

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