Ti mostro come i maiali muoiono di stenti durante il trasporto dall’Ungheria (per finire nei nostri piatti)

Controlli per un camion proveniente dall'Ungheria e diretto verso i mattatoi italiani. Al suo interno alcuni maiali morti di stenti in uno stremante viaggio in condizioni inadeguate. Il veicolo era privo di acqua e cibo nonché dello spazio sufficiente

Collassati tra i corpi dei loro compagni, morti di stenti prima di raggiungere il mattatoio. Diversi maiali provenienti dagli allevamenti dell’Ungheria e diretti ai macelli italiani sono morti così, nel lungo tragitto tra i due Paesi.

Il camion che li trasportava è stata fermato per controlli a Bari ed è stato allora che la Polizia stradale ha riscontrato diverse irregolarità e rinvenuto i corpi dei maiali senza vita. Sono alcuni dei 100 esemplari stipati nel mezzo, troppi rispetto al numero consentito.

Le condizioni di sovraffollamento non sono state le uniche criticità. Gli animali non hanno potuto abbeverarsi, mangiare e soddisfare i loro bisogni perché nel camion non avevano a disposizione acqua e cibo.

Gli agenti hanno inoltre constatato che i due autisti non hanno effettuato le pause necessarie per far riposare gli animali. Una pena lancinante la loro, in assenza di tutto.

Il veicolo è stato posto sotto fermo e sanzionato per 8mila euro. I due autisti sono stati denunciati per maltrattamento di animali dall’associazione LNDC Animal Protection, che ha commentato così questo ennesimo caso:

È ora di dire basta. Non è più accettabile che gli animali vengano sfruttati e torturati in questo modo. Gli animali non sono oggetti, gli animali soffrono e non ci si può più girare dall’altra parte davanti a tutta questa sofferenza. Ogni volta che si compra della carne ci si rende complici di comportamenti come questo, bisogna esserne consapevoli e non nascondersi dietro a un dito. Se poi si vuole continuare così nessuno lo vieta, ma bisogna avere la consapevolezza che dietro l’industria della carne c’è soltanto dolore e sofferenza al di là di quello che fanno vedere le pubblicità”

Queste le parole di Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection, che ricorda come non esistano animali di serie A e di serie B. Alcuni, però, li amiamo e difendiamo, altri li maltrattiamo, alleviamo in condizioni miserabili e li uccidiamo per mangiarli.

La morte può sopraggiungere dopo ore di estenuanti viaggi. Il trasporto di animali vivi, e in particolare su lunghe distanze, è oggetto di continue discussioni poiché comporta dolore per gli animali malgrado la normativa si impegni a evitarlo.

Il Regolamento CE n. 1/2005 del 22 dicembre 2004 garantisce la protezione degli animali nel trasporto e nelle operazioni connesse per assicurare la loro incolumità ed “evitare lesioni e sofferenze inutili” si legge nella disposizione.

I controlli effettuati su strada dimostrano, tuttavia, che quelle sofferenze sono gravi e continuano a verificarsi con trasportatori che se ne infischiano delle linee guida per il benessere animale.

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Fonti: LNDC Animal Protection – UE

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