Un'esplosione ha provocato la morte di 18mila mucche ammassate in un capannone del Texas, bruciate vive dal fuoco. Questo però è solo uno dei tantissimi incidenti mortali che si verificano negli allevamenti intensivi del Nuovo e Vecchio Continente per una gestione quasi sempre inadeguata delle emergenze
Quanto accaduto in Texas nei giorni scorsi nella gigantesca azienda South Fork Dairy di Dimmitt in fiamme è terrificante. Un’esplosione e il successivo incendio hanno ucciso 18mila bovini da latte. Le immagini della colonna di fumo visibile a kilometri di distanza e gli strazianti lamenti delle mucche bruciate vive dal fuoco fanno accapponare la pelle.
Si tratterebbe del più grande massacro di bestiame della storia del Texas, ma purtroppo non sarà di certo l’ultimo di cui sentiremo parlare. Contrariamente a quanto molti di noi credono, gli incidenti mortali negli allevamenti intensivi avvengono di frequente. Il ritmo a cui si verificano e il numero di capi di bestiame morti è sconcertante.
Lo conferma già un report del 2018 condotto dall’AWI, Animal Welfare Institute, in cui si registrano tutti gli incendi divampati negli allevamenti americani dal 2013 al 2017. In questo lasso temporale oltre 2 milioni di animali hanno perso la vita in modo atroce, tra le fiamme. Sono per l’esattezza 2,763,924 quelli di cui si hanno notizie certe, la maggior parte, il 95%, polli.
Ad oggi secondo l’ente sarebbero oltre 6 milioni gli animali uccisi negli incendi solo negli Stati Uniti. Fino al 2021 questi i numeri complessivi:
- polli 5,409,936
- tacchini 162,452
- altri uccelli 84,295
- maiali 145,766
- mucche 6,522
- pecore 3,268
- conigli, asini, cavalli 2,321
- altri animali 1,960
Solo per citare alcuni tristi episodi quasi 550 le mucche sono morte in un allevamento di New York nel 2019 mentre almeno 400mila i polli andati incontro alla morte sempre per colpa di un incendio nel febbraio 2020 a Bloomfield, in Nebraska.
Queste tragedie, perché così vanno chiamate, gettano ancora una volta luce su una falla del settore: una protezione scarsa o assente degli animali, considerati unicamente merce. Nel Nuovo Continente, stando a quanto diffuso dalla PETA, le mucche da latte rinchiuse negli allevamenti sono escluse dall’Animal Welfare Act federale, il che significa che non godono di alcuna tutela.
L’AWI invita perciò continuamente gli allevatori a predisporre piani d’azione per le emergenze, effettuare controlli periodici per garantire la sicurezza degli animali come dei dipendenti, rilevatori di fumo e altre soluzioni. Ma chi investe in tutto ciò? Quasi nessuno.
E in Italia? Anche il nostro Paese deve fare i conti con la gestione delle emergenze e una serie di terribili incidenti negli allevamenti intensivi disseminati sul territorio nazionale. Pensiamo nel 2020 all’incendio in un capannone di galline ovaiole di Monte Vidon Combatte, in provincia di Fermo, dove oltre 150mila galline sono state carbonizzate oppure alle mucche morte tra le fiamme che hanno distrutto l’allevamento di Stagno Lombardo, in provincia di Cremona, nel silenzio generale.
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Fonte: Prevent Barn Fires – AWI
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