Ovini senza tracciabilità e in cattivo stato, destinati presumibilmente ad imbandire le tavole delle famiglie italiane in ossequio alla tradizione di Pasqua. Li ha trovati la Guardia di Finanza in un centro di macellazione clandestina all'interno di un'azienda agricola alle porte di Roma, in località Divino Amore. Gli uomini del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato un capannone, una cella frigorifera e trentacinque capi macellati e denunciato una persona all'Autorità Giudiziaria di Roma per violazioni alla normativa sanitaria e per detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione.
Ovini senza tracciabilità e in cattivo stato, destinati presumibilmente ad imbandire le tavole delle famiglie italiane in ossequio alla tradizione di Pasqua. Li ha trovati la Guardia di Finanza in un centro di macellazione clandestina all’interno di un’azienda agricola alle porte di Roma, in località Divino Amore. Gli uomini del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato un capannone, una cella frigorifera e trentacinque capi macellati e denunciato una persona all’Autorità Giudiziaria di Roma per violazioni alla normativa sanitaria e per detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione.
Con l’approssimarsi delle festività pasquali, la carne macellata, priva di ogni indicazione di tracciabilità, sarebbe sicuramente finita nelle case degli italiani per il “rito” dell’Agnello Pasquale, che richiede il sacrificio di tanti esseri viventi uccisi barbaramente. Proprio in previsione dell’aumento di domanda che si verifica sul mercato in questo periodo, i Baschi Verdi del II Gruppo di Ostia hanno intensificato l’attività di controllo del territorio e anche questa operazione delle Fiamme Gialle del II Gruppo, condotta in stretta collaborazione con l’Asl Roma C, rientra nell’ambito dei più generali servizi di controllo disposti dal comando provinciale di Roma e coordinati dalla sala operativa.
Insomma, questa triste storia è un motivo in più per fermare la strage silenziosa che ogni anno balza in avanti nei periodi di dicembre, marzo e aprile, momenti clou delle festività e delle ricorrenze religiose, per festeggiare la ricorrenza con un menù vegetariano o vegano , all’insegna della pace e del rispetto per tutte le creature viventi. Ricordando che “come ogni rito quello dell’Agnello Pasquale è il risultato di secoli di interpretazioni e correzioni a uso e consumo dell’uomo“, spiega una nota la Lega del Cane che invita a compiere “un fioretto last minute” per interiorizzare il vero messaggio Cristiano, ovvero quello di non uccidere.
“Che siano polli nati a milioni in piccoli spazi industriali o cani che muoiono senza avere nemmeno l’intuito della presenza della luce del sole, o agnelli fatti nascere solo per essere allontanati dalle madri a uso e consumo di chi non può liberarsi da una maledizione grande come la sua distrazione“, prosegue l’associazione, è proprio a Pasqua si compie l’esaltazione dell’Umanità, che si uccide il piccolo, il Gesù senza difetti e senza macchia. Non serve continuare a dimostrare le nostre debolezze con il sacrificio di tanti esseri viventi per celebrare la Santa Pasqua. Così come non è necessario riempire le nostre pance della carne di altri esseri viventi nel resto dell’anno.
Roberta Ragni