La vita di volpi, visoni e altri animali "da pelliccia" è un inferno della durata di pochi mesi in gabbie fatiscenti e ambienti sudici. Il Natale per loro non esiste, moriranno prima delle festività. Questo Natale, come in tutto il corso dell'anno, non sovvenzionare quest'industria sulla pelle degli animali
Imprigionati in gabbie minuscole e fatiscenti, scuoiati vivi per il loro prezioso mantello. Questa è la vita di sofferenza e privazione di centinaia di migliaia di volpi, visoni, cani procioni, animali da pelliccia reclusi negli allevamenti in Europa e fuori dall’UE.
È così nel corso dell’anno come nei mesi che precedono le festività natalizie, nei quali gli animali vengono uccisi nei modi più crudeli. Solo pochi di loro arrivano a dicembre, nessuno conoscerà mai il Natale.
Proprio nella settimana della natività l’organizzazione LCA Europe ha diffuso immagini che mostrano istanti sfuggenti della detenzione degli animali da pelliccia tra deiezioni, ferite, notevole stress. Non vi è spazio per correre, non vi sono occasioni di arricchimento, distrazioni che stimolino la loro naturale curiosità.
Molti mangiano voracemente ingrassando perché il cibo è l’unica cosa che viene concessa. I loro occhi raccontano tutta la paura provata, una realtà inquietante che continua a essere finanziata dall’industria della moda.
Sebbene la presa di posizione di sempre più Paesi comunitari, che hanno disposto la chiusura degli allevamenti presenti nei propri confini, 1000 sono i siti ancora attivi sul territorio dell’UE.
Anche Stati come la Finlandia, che ha ospitato l’ultimo meeting della Fur Free Alliance, continuano a non allinearsi agli standard europei e a non avere una legislazione sulla produzione delle pellicce. Nella sola Finlandia si contano circa 400 allevamenti con 1.3 milioni di animali destinati a diventare capi d’abbigliamento o accessori.
Manca un divieto che metta al bando le pellicce a livello europeo dato che per l’esito dell’iniziativa Fur Free Europe si dovrà attendere ancora qualche anno. Nel 2026 la Commissione europea comunicherà, infatti, se riterrà opportuno introdurre un simile divieto.
Nel mentre gli animali continuano a morire atrocemente negli allevamenti. Inserti di pelliccia sono presenti in giacche, berretti, guanti oltre che cappotti realizzati interamente con parti su parti di pelo di animale. A Natale, come durante tutto l’anno, non acquistare questi prodotti.
Un altro Natale in gabbia – LCA Europe
Novembre è solitamente il mese in cui gli animali reclusi negli allevamenti da pelliccia vengono uccisi. Alcuni di loro arriveranno a dicembre. Quasi nessuno a Natale. A raccontarlo sono le immagini inedite di questi ultimi giorni sulla tremenda vita di volpi, cani procione e visoni, ottenute da LCA Europe.Nati in cattività, in quelle minuscole gabbie che impediscono loro di esprimere i loro comportamenti naturali, come correre, fare il bagno, cacciare, esplorare, nuotare. Qui, in spazi sporchi e angusti, sopravvivono al caldo torrido e al freddo estremo. Alla solitudine o, di contro, alla convivenza forzata con altri individui. Alla noia e alla frustrazione. Alle malattie, fisiche e psicologiche, che le condizioni di detenzione cui sono sottoposti favoriscono. Dopo alcuni mesi vengono prelevatə. L’unico istante di libertà che assaporano è quello che precede la loro morte, che avviene per elettrocuzione o con l’utilizzo delle camere a gas. Metodi che causano fortissimo stress e sofferenza all’animale, ma che vengono utilizzati perché permettono di preservare la pelliccia. Ogni anno, in Europa, circa 7,7 milioni di animali sono detenuti e uccisi per un’industria crudele e, ormai, in calo. Nonostante la maggior parte dei cittadini sia contrario agli allevamenti e al commercio di prodotti in pelliccia e l’ICE “Fur Free Europe” ne è stato un chiaro segno, la Commissione ha rimandato la decisione al 2026. Per altri due anni decine di milioni tra visoni, volpi, cani procione e cincillà non ci sarà Natale. Per i vostri regali, fate una scelta consapevole. Assicuratevi che i prodotti che acquistate siano Fur Free. Grazie ad Oikeutta eläimille per il supporto e la cooperazione.…November is usually the month when animals confined on fur farms are killed. Some of them will survive until December. Almost none after Christmas. LCA Europe exposes the latest condition of the painful lives of foxes, raccoon dogs, and minks in these last days.These animals are born in captivity, in those tiny cages that prevent them from expressing their natural behaviors, such as running, bathing, hunting, exploring, and swimming. They try to survive in dirty spaces in the scorching heat or the extreme cold, forced to live alone or, conversely, to cohabitate with other individuals. They have to fight the boredom and frustration or the illnesses, physical and psychological because of the detention. The only instant of freedom is before their death, which occurs by electrocution or by the use of gas chambers. Methods that cause tremendous stress and suffering, but used because they allow the fur to be preserved.About 7.7 million animals are kept and killed each year in Europe for a cruel and declining industry. Although most citizens are against fur farms and trade in fur products, as revealed by the successful ECI (European Citizen Initiative) "Fur Free Europe". Despite that, the European Commission has postponed the decision until 2026.For two more years, tens of millions of mink, foxes, raccoon dogs, and chinchillas will be gone for Christmas. For your gifts, make a conscious choice. Make sure the products you buy are fur-free.Thanks to Oikeutta eläimille per il supporto e la cooperazione.#lcaeurope #lastchanceforanimals #FurFreeEurope #MakeFurHistory #furfree #animalrights #fur #crueltyfree #vegan #govegan #allevamenti #furfarm #pelliccia #ecofur #furanimals #stopfur #FurFreeAlliance #EuropeanCommission #christmas #xmas #mink #foxes #raccoondogs #chinchillas #natale #visone #volpe #caniprocione #cincillà
Posted by LCA Europe on Monday, December 18, 2023
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Fonte: LCA Europe
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