Anche le quaglie soffrono nelle gabbie degli allevamenti, dove sono ammassate per la produzione di uova e carne. Investigazioni e indagini hanno mostrato tutta l'agonia che precede la macellazione di questi animali
Diverse specie, stesso terrificante destino. Anche le quaglie sono tra gli animali allevati in maniera intensiva nel nostro Paese e le loro sofferenze sono a dir poco atroci. Ogni minuto in Italia vengono macellate più di 20 quaglie secondo i dati Istat.
Le statistiche ci dicono che nel 2022 il numero di quaglie e piccioni macellati ha superato di gran lunga i 10 milioni. Ciò che queste tabelle però non mostrano sono le condizioni drammatiche in cui le quaglie sono confinate nei capannoni italiani.
Gabbie microscopiche in cui lo spazio è inesistente si susseguono in una lunga schiera. In ciascuna di esse sono ammassate circa 50 quaglie. Ciascun esemplare ha a stento a disposizione una superficie di 10 cm x 10 cm.
Il sovraffollamento spinge gli esemplari a strapparsi a vicenda le piume per il forte stress. Sono comportamenti aggressivi scaturiti dalla frustrazione, dal disagio. Le quaglie si beccano anche a vicenda oppure si feriscono provando invano a spiccare il volo.
Questi piccoli uccelli sono animali che in natura compiono brevi spostamenti in volo. Cercano di farlo in cattività, ma ciò non è possibile. Le gabbie degli allevamenti hanno un’altezza di 20 cm e le quaglie sbattono il capo sul piano superiore, rischiando traumi.
Anche le zampe possono riportare lesioni di una certa gravità a causa delle grate metalliche che costituiscono la pavimentazione della gabbia.
Malformazioni e aggressioni sono solo alcune delle criticità emerse dalle investigazioni condotte dall’associazione Essere Animali in alcuni allevamenti sul suolo italiano. Queste strutture allevano quaglie per la loro carne e le loro uova.
A differenza degli altri animali “comuni” da allevamento, si tende a dare poco peso al benessere delle quaglie o a ignorare ciò che si nasconde dietro questo settore. Anche le quaglie però soffrono.
Il materiale raccolto durante le indagini è stato diffuso assieme alla coalizione End the Cage Age per l’abolizione dell’uso delle gabbie in qualunque tipologia di allevamento sul suolo italiano e comunitario.
La graduale eliminazione della gabbie dagli allevamenti europei avrebbe dovuta essere uno degli impegni presi dalla Commissione UE, ma finora nessuna proposta è stata presentata. Il Comitato dei Cittadini ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia, per tutti gli animali che continuano a soffrire in gabbia: galline, conigli, maiali durante la gestazione, quaglie.
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Fonte: Essere Animali
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