Ricorso contro la mancata proposta di divieto di allevare animali in gabbia in Europa da parte della Commissione UE. Le associazioni animaliste contestano l'inazione della Commissione, parlando di retromarcia circa gli impegni presi nell'assicurare il benessere animale
I sostenitori dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age ci avevano creduto fino all’ultimo momento, ma finora ogni speranza è andata in fumo. Il divieto d’allevamento in gabbia per gli animali destinati alla produzione alimentare in Europa non c’è, è il grande assente.
La Commissione UE non ha infatti presentato una proposta di legge per la graduale eliminazione delle gabbie da tutti gli allevamenti europei, venendo così meno all’impegno preso.
Lo denuncia il Comitato dei Cittadini, promotore della campagna, che nelle ultime ore ha fatto ricorso inoltrando la documentazione alla Corte di giustizia europea in Lussemburgo.
Sin dal settembre 2018, periodo in cui End the Cage Age è stata lanciata ufficialmente a Bruxelles, 170 associazioni di 28 Paesi hanno aderito all’iniziativa nella più grande coalizione di ONG mai riunita prima. Di queste, 22 erano organizzazioni italiane.
1,4 milioni di firme certificate sono state raccolte a sostegno di un divieto contro l’uso di gabbie per l’allevamento di scrofe, conigli, galline, anatre e tante altre specie animali. La gigantesca mobilitazione però non è servita.
La Commissione europea aveva dato la sua parola alle cittadine e ai cittadini UE che avrebbe proposto un divieto dell’allevamento in gabbia. Con la sua retromarcia, non ha tradito solo le persone, ma anche i 300 milioni di animali che ogni anno soffrono in gabbia negli allevamenti dell’UE. Non esistono giustificazioni per ulteriori ritardi” ha dichiarato Annamaria Pisapia, membro del Comitato dei Cittadini.
Il ritardo c’è perché entro la fine del 2023 nessuna proposta in merito è stata abbozzata. Nel 2021 la Commissione UE si era assunta formalmente l’impegno di redigere un testo normativo contro l’allevamento in gabbia. Adesso, quasi alla fine di marzo 2024, a che punto siamo?
Salvo rare eccezioni, come il caso dell’allevatore italiano che non utilizzerà più le gabbie da gestazione per le scrofe, in tutta Europa centinaia di milioni di animali continuano a provare dolore rinchiusi in microscopiche gabbie fino al momento della macellazione. Sono loro a pagare il prezzo delle nostre decisioni.
Anche la Commissione scientifica dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha espresso parere positivo all’eliminazione delle gabbie per un maggior benessere animale. Che cosa stiamo aspettando?
Si attende ora il verdetto della Corte di giustizia. Se il ricorso verrà accolto favorevolmente, la Commissione sarà obbligata a pubblicare la proposta legislativa in tempi ragionevoli e a rendere pubblico il proprio dossier sull’ICE End the Cage Age. È questo ciò che si augura la coalizione.
Fino ad allora, le associazioni chiedono ai cittadini europei di supportare l’azione legale di End the Cage Age attraverso i canali social, taggando la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nei loro post.
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Fonte: CIWF
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