Mattanza di suini in Sardegna, oltre 120 abbattuti per rischio peste suina africana

In provincia di Nuoro 127 maiali tenuti allo stato brado sono stati abbattuti nei giorni scorsi per il rischio peste suina africana. Gli esemplari non sarebbero stati registrati all'anagrafe zootecnica, probabilmente per essere destinati al mercato illegale di produzioni di origine animale

In Sardegna, proprio come in altre Regioni italiane, continuano le uccisione di suidi come previsto dal Piano per l’eradicazione della peste suina africana nel nostro Paese. 127 sono i maiali allo stato brado sterminati nei giorni scorsi a Baunei, in provincia di Nuoro, dopo i controlli da parte dell’Unità di Progetto.

Fonti locali riferiscono che gli animali sarebbero stati destinati al mercato illegale per produzioni di origine animale, rappresentando un rischio per i consumatori. I suidi non parrebbero inoltre essere stati registrati all’anagrafe zootecnica.

La misura della Regione Sardegna sarebbe stata perciò necessaria, non per questo più umana. Da nessuna testata si apprende se i maiali di Baunei fossero sani o meno. Per questo si sarebbe proceduto come di consueto: abbattimento.

In Sardegna intanto già dal 2018 il pascolo brado dei maiali era stato vietato dalle norme per l’eradicazione della peste suina africana.

Da allora tanti gruppi di suidi, a volte di proprietà ignota, sono stati uccisi in tutto il territorio regionale. A questi si sommano i 127 maiali di Baunei. Sono ormai anni che gli animalisti contestano la posizione del Governo sugli abbattimenti per l’eradicazione del virus, accusando la politica di non aver preso in considerazione alcuna soluzione non cruenta per contenere la diffusione della peste suina africana.

Le decisioni sembrano contemplare solo la morte. E lo testimoniano i cinghiali uccisi in tutta Italia come anche i suidi sani ospitati nei santuari per animali a rischio abbattimento. La vicenda della Sfattoria degli Ultimi ce lo ha mostrato chiaramente.

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