Basta fondi pubblici agli allevamenti intensivi: il blitz di Greenpeace con un maiale gigante al Ministero

Greenpeace ha portato un maiale gigante davanti al Ministero dell'agricoltura per chiedere lo stop dei fondi pubblici agli allevamenti intensivi

Questa mattina gli attivisti di Greenpeace hanno posizionato un enorme maiale davanti all’ingresso del Ministero dell’Agricoltura per chiedere lo stop ai finanziamenti pubblici destinati agli allevamenti intensivi.

Il maiale è lungo quattro metri ed emette liquami e fumi: è il simbolo degli allevamenti intensivi, fabbriche di carne che inquinano e sottraggono all’ambiente suolo e acqua e dove milioni di animali sono trattati come macchine.

Gli allevamenti intensivi sono responsabili della sofferenza e della morte di milioni di animali, nonché del 14% delle emissioni di gas serra in Europa e dell’80% della distruzione delle foreste.

Un sistema, quello degli allevamenti intensivi, che mette a rischio la salute dell’intero Pianeta oltre alla nostra e che è finanziato anche con soldi pubblici.

Nel 2021 l’Europa dovrà esprimersi in merito alla nuova Politica agricola comune (PAC) e definire nuove regole per l’assegnazione di sussidi e incentivi ad agricoltori ed allevatori europei.

Attualmente i fondi messi a disposizione sostengono grandi aziende che sfruttano l’ambiente, ma sono in corso le trattative per la nuova PAC e, vista l’emergenza climatica in atto, sarebbe auspicabile un cambiamento.

Il nuovo governo italiano ha dichiarato di avere come priorità la difesa dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, dunque Greenpeace chiede ai nostri rappresentanti un’azione concreta.

Greenpeace ha installato il gigantesco maiale all’ingresso del Ministero per chiedere al Governo un’inversione di rotta che preveda la sospensione dei finanziamenti pubblici per queste realtà, a favore di aziende che invece producono cibo rispettando l’ambiente e la salute delle persone.

La Onlus ha anche lanciato una raccolta firme online per chiedere all’Unione Europea e al Governo italiano di tagliare i sussidi agli allevamenti intensivi e sostenere aziende agricole che producono con metodi ecologici.

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