Nonostante lo stop alla produzione imposto dal Consiglio di Stato e fissato al 31 ottobre, l'allevamento Fileni di Monteroberto (vicino Jesi) è ancora attivo con 400mila polli
Torniamo a parlare degli allevamenti Fileni nelle Marche, dopo che le segnalazioni dei cittadini che continuavano a sentire cattivi odori, hanno portato a scoprire che nello stabilimento di Monteroberto (vicino Jesi) ancora si allevano polli, nonostante il divieto che è scattato il 31 ottobre 2022.
Ma ricapitoliamo un attimo la vicenda per chi non l’avesse seguita. Tutto è iniziato con la coraggiosa lotta (poi vinta) da un cittadino marchigiano contro l’azienda Fileni e i suoi allevamenti intensivi.
Andrea Tesei (presidente del Comitato per la Vallesina), ricorrendo alle vie legali, è riuscito ad avere la meglio sulla nota azienda che stava portando avanti, a 250 metri da casa sua, un ambizioso progetto, ovvero una struttura con 8 capannoni, destinati all’allevamento intensivo di circa 2,5 milioni di polli l’anno.
Con una sentenza di giugno 2022, il Consiglio di Stato aveva dato ragione a Tesei, annullando le autorizzazioni relative all’allevamento Fileni di Monte Roberto.
Vi avevamo raccontato bene la vicenda in questo articolo: Sono un cittadino e vi racconto come sono riuscito a bloccare un allevamento intensivo di polli nelle Marche
Successivamente, il Comitato per la Vallesina aveva denunciato una situazione molto grave: ad agosto i livelli di ammoniaca nei pressi di uno stabilimento Fileni erano altissimi e fuori norma. I dati però sono poi spariti e l’azienda ha smentito tutto.
Anche in questo caso, i cittadini non sono rimasti a guardare e la loro battaglia è arrivata fino alla Commissione Europea sotto forma di interrogazione, grazie all’eurodeputata Eleonora Evi.
Ora c’è una novità nella spinosa questione degli allevamenti Fileni nelle Marche.
L’allevamento Fileni di Monte Roberto è ancora attivo
La sentenza del Consiglio di Stato che aveva dato ragione a Tesei, prevedeva di bloccare la produzione di Fileni in quell’allevamento e, dopo che il tutto era stato derogato dalla Regione Marche ad agosto, il termine ultimo fissato per lo stop alla produzione era il 31 ottobre 2022.
Ma, secondo quanto scoperto, l’allevamento sarebbe ancora attivo. A trovare con sorpresa all’interno 400 mila polli è stato un blitz dei carabinieri, mandati sul posto in seguito alle segnalazioni dei cittadini che continuavano a sentire cattivi odori provenire dallo stabilimento (palese segno che era ancora attivo), e grazie all’ennesimo intervento di Eleonora Evi.
L’eurodeputata in post su Facebook scrive:
I cittadini del territorio, che da tempo si battono contro l’abominio dell’allevamento intensivo e in particolare contro stabilimenti che mettono a rischio la salute e l’ambiente mi hanno contattata segnalandomi la violazione in atto.Ho chiesto l’intervento immediato dei carabinieri che hanno confermato la completa illegalità dello stabilimento.
Il primo controllo è stato fatto il 28 ottobre e, nonostante la data fosse agli sgoccioli della chiusura imposta, lo stabilimento era ancora attivo. Le autorità sono tornate comunque il 31 ottobre, trovando ancora tutto operativo. A quel punto la Evi ha chiesto l’intervento dei Carabinieri che sono arrivati il 4 novembre insieme all’Arpam e anche quel giorno tutto era rimasto come prima.
Nonostante l’irregolarità, l’impianto non è stato chiuso. Il Fatto Quotidiano che si è occupato della vicenda, scrive che non è stata imposta la chiusura immediata in quanto si voleva evitare che i costi dell’alimentazione dei polli finissero per gravare sulle casse dello Stato.
Sembra dunque che la Procura abbia ulteriormente concesso alla Fileni di finire questo ciclo di allevamento dei polli (mancano circa altri 15 giorni).
Dopo lo stabilimento sarà definitivamente chiuso?
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Fonte: Eleonora Evi Facebook
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