Il calvario delle volpi da pelliccia non conosce limiti, anche negli allevamenti dove i livelli di benessere animale sono altissimi su carta. Una nuova investigazione condotta in Finlandia mette in luce sofferenza e violazioni in materia di salute pubblica
Ferite aperte, piaghe, deformità alle zampe, stress psicologico, la paura di chi sa cosa significhi soffrire profondamente. Provano questo e tanto altro dolore gli animali da pelliccia, anche negli allevamenti in cui gli standard di benessere animale sono elevati.
A denunciarlo è la Humane Society International/UK in una nuova terrificante inchiesta condotta in alcuni allevamenti in Finlandia, i cui prodotti vengono venduti in Italia come nel Regno Unito. In collaborazione con l’associazione finlandese per la tutela animale Oikeutta eläimille, gli investigatori hanno ispezionato alcuni capannoni raccogliendo filmati strazianti.
Nel corso dell’indagine è stata documentata la terribile esistenza delle volpi allevate per il loro mantello. La loro non è vita. Vengono confinate in gabbie minuscole spoglie di qualunque elemento di arricchimento ambientale, dove i comportamenti naturali sono annichiliti.
Le volpi da pelliccia vengono private di tutto. Non possono seguire i loro istinti, cacciare o persino sentire l’erba sotto le loro zampe, un qualcosa che per un animale selvatico dovrebbe essere la normalità.
Le immagini mostrano anche volpi obese, selezionate per una maggiore produzione di capi in pelliccia. Ma ciò, come si può erroneamente credere, non accade solo negli allevamenti senza adeguate certificazioni sulle politiche di benessere animale.
Gli allevamenti al centro dell’investigazione hanno ottenuto la certificazione del sistema SAGA, incluso il protocollo WelFur, come quasi il 100% degli allevamenti per la produzione di pellicce sul suolo finlandese.
Gli allevamenti finlandesi di animali da pelliccia descrivono il benessere animale come ‘una priorità assoluta’, ma questa inchiesta racconta una storia molto diversa” ha commentato Claire Bass, Direttrice delle Campagne e delle Relazioni Istituzionali di Humane Society International/UK.
La Finlandia ne va fiera, rifornendo marchi di alta moda come Ermanno Sceverino, Fendi, Woolrich e vantando livelli altissimi di benessere animale, ma non è tutto oro ciò che luccica. E non finisce qui.
Gli investigatori hanno riscontrato anche carenze tra le misure di biosicurezza per la prevenzione di zoonosi. Il regolamento finlandese prevede l’uso di reti per impedire agli uccelli selvatici, come i gabbiani, di entrare in contatto con gli animali allevati, la loro acqua o il loro cibo.
Ma i filmati mostrano, in realtà, reti inefficaci a coprire l’intera lunghezza delle gabbie e persino la carcassa di un gabbino selvatico vicino una fila di gabbie.
Alla luce di quanto emerso dall’investigazione, la HSI continua a battagliare per un divieto europeo. Tutto ciò che ruota attorno al mondo delle pellicce è fatto di infinita crudeltà per animali allevati e uccisi nei modi più raccapriccianti, elettrocuzione anale per le volpi, camere a gas per i visoni.
Se la sofferenza animali non può e non dovrebbe passare in secondo piano, non si può comunque ignorare l’elevato rischio per la salute pubblica che gli allevamento di animali per la produzione di pellicce costituiscono. Servono altre ragioni per mettere al bando questi orrori?
Diversi Stati comunitari hanno deciso di abbandonare l’allevamento di animali da pelliccia, l’ultimo la Romania. Il divieto non può attendere, lo dobbiamo a milioni di volpi, visoni, cincillà e molti altri animali ancora.
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Fonte: Humane Society International/UK
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