Il galoppo degli asini

Gli asini, una tra le razze più massacrate dalla lingua dell'uomo che ne ha fatto il simbolo dell'ignoranza, ritrova la sua dignità, e da animale orgoglioso qual'è torna fieramente ad essere allevato. + 30% dal 2003 al 2008, soprattutto al Nord Italia.

Ne avevano bisogno. Gli asini, una tra le razze più massacrate dalla lingua dell’uomo che ne ha fatto il simbolo dell’ignoranza, ritrova la sua dignità, e da animale orgoglioso qual è torna fieramente ad essere allevato. Quando la qualità esiste, non bisogna mai temere il peggio.

E le qualità dell’asino sono tante. È molto conosciuto come eccezionale compagno di viaggi impervi, mai affaticato e privo di lamenti. Ma soprattutto ciò che ne ha determinato la crescita dell’allevamento del 30% negli ultimi 5 anni è il latte prodotto dall’asina, fondamentale per i bambini intolleranti al latte vaccino, ma usato anche per cosmetici naturali e per gelati. L’asino è altresì un compagno per persone diversamente abili e per bambini (nella pet therapy), un tosaerba naturale e un operatore per la raccolta dei rifiuti (è il caso di un paese della Sicilia che usa l’asino per trasportare la raccolta differenziata porta a porta).

L’improvviso aumento nell’allevamento di questo placido animale, è in particolare concentrato al Nord Italia. La Lombardia  ha aumentato gli asini allevati del 129% rispetto al 2003, portandosi a 4.533 esemplari seguita dalla Campania e dal Lazio. In controtendenza la Sardegna, in calo del 77%. In generale il Sud continua ad essere l’area più popolata di asini con 14.865 esemplari, poi Nord (13.735) e Centro Italia (7.693). Dati forniti da Coldiretti che ha organizzato a Roma la prima “Giornata nazionale degli asini“.
Le razze più presenti sul territorio italiano sono il Ragusano, con 195 allevamenti e 2008 animali, e il Sardo, con 130 allevamenti e 1132 animali.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram