Galline schiacciate con scarpe e scaraventate a terra con bastoni: l’orrore scoperto in un allevamento in Veneto 

Le immagini che arrivano da un allevamento del Veneto sono un pugno allo stomaco: galline massacrate e uccise senza stordimento

Galline macellate senza essere prima stordite, schiacciate con le scarpe, afferrate per le zampe e scaraventate a terra con violenza. Sono un pugno allo stomaco le immagini che arrivano da un allevamento di galline del Veneto, dove vengono allevate migliaia di galline per la produzione di uova. A divulgarle l’associazione Essere Animali, che ha mandato un investigatore sotto copertura per filmare quanto accadeva con una telecamera nascosta. 

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Galline sottoposte a torture spaventose

Il filmato, appena pubblicato, mostra le galline ancora coscienti e in preda ad atroci sofferenze dopo l’iugulazione. Una grave violazione della legge che prevede l’obbligo di stordire gli animali prima di ucciderli in mondo da provocare l’immediata perdita di sensibilità dell’animale sia per evitare dolori sia per prevenire rischi di carattere igienico-sanitario per la salubrità delle strutture.

Ma l’orrore non si limita a questo. Nelle immagini scioccanti si vedono galline malate soppresse con modalità illegali, anche se per legge gli animali malati possono essere uccisi in allevamento soltanto nel caso in cui non esista altra possibilità per alleviare le loro sofferenze.

“La procedura è chiamata abbattimento di emergenza, deve procurare una morte immediata ed essere subito ripetuta nel caso la prima operazione non sia efficace” spiega Essere Animali, ma l’indagine svela come l’operatore dell’allevamento sia assolutamente impreparato nello svolgere un’operazione così delicata.

Nell’allevamento veneto le galline vengono trattate come merce. Al momento di caricare gli animali per il trasporto al macello, le galline vengono scaraventate a terra usando dei bastoni per radunarle, afferrate per le zampe e infine gettate nelle gabbie, all’interno delle quali venivano stipate schiacciandole anche con le scarpe. Una serie di torture spaventose.

inchiesta galline veneto

@Essere Animali

Quattro indagati per macellazione clandestina, maltrattamento animale, frode in commercio e falso materiale

L’allevamento in questione era già finito nel mirino degli attivisti di Essere Animali e delle forze dell’ordine. Lo scorso anno all’azienda sono state contestate diverse violazioni di legge inerenti la sicurezza sul lavoro e altre norme a tutela dei lavoratori e applicate sanzioni pari a 51mila euro.

Nel novembre 2020, grazie ad un investigatore infiltrato nell’allevamento, l’associazione animalista aveva allertato i Nuclei dell’Ispettorato del Lavoro di Venezia per segnalare come la maggior parte dei lavoratori fosse priva di contratto di lavoro, ma anche il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza sul lavoro. Tutte violazioni che poi sono state confermate dai carabinieri in un blitz nello stabilimento.

Al momento quattro persone risultano indagate per i reati di macellazione clandestina, maltrattamento animale, frode in commercio e falso materiale. L’allevamento oggetto di indagine è composto da tre capannoni, due adibiti all’allevamento in gabbia e uno all’allevamento a terra. In ogni capannone sono allevate circa 20.000 galline e le uova vengono trasportate dai capannoni sino al centro di raccolta tramite nastri trasportatori, e qui selezionate e confezionate.

Come mostrano dall’inchiesta, le uova in uscita dai diversi capannoni confluiscono in un’unica linea di inscatolamento, rendendo impossibile distinguere le due tipologie di allevamento. Come se non bastasse, un operatore ha anche affermato che la maggior parte delle uova sarebbero classificate come provenienti da allevamento a terra, nonostante la maggiore produzione provenga dai capannoni in cui le galline sono allevate in gabbia. Una situazione gravissima, oltre che un inganno per i consumatori.

La petizione per chiedere più controlli e pene severe per chi maltratta gli animali 

Da anni, attraverso investigazioni realizzate in allevamenti e macelli scelti a campione, documentiamo frequenti irregolarità che denunciamo alle autorità competenti – spiegano gli attivisti di Essere Animali – Ma è necessario fare di più: quello che chiediamo è un urgente cambiamento delle leggi di protezione degli animali. Servono maggiori controlli, pene certe e severe per chi maltratta, ma anche un piano che preveda una transizione verso la fine degli allevamenti intensivi.

Per chiedere maggiori controlli e pene più severe per chi si macchia del reato del maltrattamento di animali Essere Animali ha lanciato una petizione, a cui hanno già aderito oltre 111mila persone.

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Fonte: Essere Animali

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