Eliminare la produzione di carne in 15 anni? I numeri sono sbalorditivi, si potrebbe salvare davvero il Pianeta

Un interessante studio mostra l'impatto della produzione della carne sulla crisi climatica e come senza si potrebbero ridurre le emissioni, salvando così la nostra Terra

L’industria della carne sta distruggendo ad una velocità impressionante il Pianeta ed le conseguenze che questa ha sulla crisi climatica, sulla deforestazione mondiale e non per ultimo sulla salute umana sono lampanti o almeno dovrebbero esserlo. La produzione della carne rappresenta infatti circa il 20% delle emissioni mondiali di gas serra e l’attività di allevamento di bestiame occupa il 70% di tutti i terreni agricoli del mondo, costi insostenibili a lungo andare per il nostro Pianeta.

Per tale motivo, uno studio pubblicato sulla rivista PLOS Climate e condotto dal biologo e professore della University of California Berkeley Micheal B. Eisen e dal biochimico della Stanford University Patrick O. Brown, nonché CEO del brand vegetale Impossibile Foods , sottolinea l’urgenza di un cambiamento radicale per stabilizzare i livelli di gas serra nei prossimi 30 anni. E questo cambiamento, secondo gli esperti, è possibile solo mediante la graduale eliminazione degli allevamenti animali e la reintroduzione di coltivazioni e vegetazione spontanee.

Lo studio ha analizzato l’impatto della produzione della carne sul riscaldamento globale, utilizzando un modello climatico che ha consentito di stimare le emissioni di anidride carbonica, metano e ossido nistroso nell’atmosfera fino al 2100 e questo modello ha mostrato che l’eliminazione dell’industria della carne consentirebbe di ridurre del 68% l’emissione di anidride carbonica entro la fine del secolo, stabilizzare i livelli generali di gas serra e recuperare la biodiversità a rischio.

Plot Climate

@Plos Climate

Secondo Eisen e Brown, lo scenario ipotizzato è perciò realizzabile tramite la transizione ad una alimentazione quanto più vegetale possibile che possa sfamare tutti i popoli del mondo, combattere l’insicurezza alimentare anche paesi più poveri del Pianeta e la crisi climatica, mantenendo l’innalzamento delle temperature globali entro il 1.5° C .

Gli esperti sono però consapevoli che questa proposta incontrerà non poche resistenze ed ostacoli non solo per il discorso dell’assunzione delle proteine animali e della loro sostituzione. Carne, latte e uova, così come altri alimenti di origine animale, sono alla base di quasi tutte le diete nel mondo, ma i costi e gli effetti della loro produzione stanno portando ad un disastro climatico.

Fonte: Plos Climate

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