Maltrattamenti e irregolarità: nuove sconvolgenti immagini da un allevamento di maiali di un fornitore a marchio Lidl evidenziano la sofferenza animale richiedendo un serio impegno da parte dell'azienda della grande distribuzione
Maiali picchiati brutalmente con bastoni, sollevati per il muso e per le orecchie, presi a calci dagli operatori in ambienti con carenze igienico sanitarie tra animali sani, ma anche malati e morenti.
Sono le immagini agghiaccianti che provengono da un allevamento di maiali di un fornitore di Lidl in provincia di Forlì-Cesena. A diffonderle è l’associazione Essere Animali. La documentazione, risalente all’aprile-maggio 2024, mette in luce violenze di ogni tipo nonché irregolarità.
Gli allevamenti del colosso tedesco della grande distribuzione, già finiti al centro di numerose polemiche per i trattamenti riservati ai polli da carne, non si risparmiano neanche per i maiali. La crudeltà è l’elemento in comune.
Le procedure di questo allevamento sono caratterizzate da aggressività da parte dei lavoratori e del medico veterinario, atteggiamenti fonte di ulteriore dolore e stress per animali già sofferenti. Dalle operazioni di scarico ai tamponi per riscontrare malattie respiratorie lo scenario è terrificante.
Un maiale viene colpito sul muso, parte molto sensibile del corpo, un altro inseguito e picchiato con una tavola, che dovrebbe invece servire a indirizzare i movimenti dell’esemplare. Anche durante i tamponi di controllo gli animali vengono legati e sollevati con un laccio per il muso.
Il tempo è scandito da percosse, pungoli elettrici, paura. I maiali allevati presentano inoltre ferite, lesioni, ernie non curate. Per alcune condizioni, come un grave ascesso che un suino presenta, si interviene incidendo nel recinto senza immobilizzare l’animale o disinfettare la ferita.
Queste immagini dimostrano ancora una volta quanto le politiche di benessere animale di Lidl siano estremamente scadenti in maniera trasversale non solo per i polli ma anche per le altre specie” ha dichiarato Brenda Ferretti, responsabile campagne di Essere Animali.
Dalle immagini si notano anche il taglio della coda, pratica che viola la Direttiva 2008/120/CE, e segni di morsicatura. Quest’ultima problematica non viene risolta asportando preventivamente la coda.
Preoccupano molto anche le criticità a livello igienico-sanitario nell’area esterna l’allevamento. Decine di carcasse, molte delle quali con le viscere che fuoriescono dal corpo, vengono abbandonate nel campo.
La legge prevede tutt’altro per i resti degli animali morti, che vanno trasferiti in specifiche celle frigorifere stagne. Ma quel campo è invece un cimitero a cielo aperto, dove il rischio di diffusione di malattie e contaminazione del terreno e delle falde acquifere legato a questa pratica scorretta è concreto.
Essere Animali ha denunciato l’allevamento ai Carabinieri Forestali di Forlì-Cesena, esortando la Lidl a impegnarsi con serietà per migliorare gli standard di allevamento. Per i polli e per tutte le altre specie destinate alla produzione alimentare.
Recentemente, oltre che in Francia, anche Lidl Germania ha sottoscritto una politica allineata all’ECC ( European Chicken Commitment), il che dimostra la fattibilità delle nostre richieste” ha concluso Ferretti.
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Fonte: Essere Animali
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