L'Ue non può più rimandare l'abolizione della gabbie negli allevamenti: è un passo di civiltà che chiedono da tempo gli stessi cittadini dei Paesi membri. Basta ritardi, anche la celebre etologa Jane Goodall scende in campo per sollecitare la Commissione Ue a mantenere la sua promessa attraverso un videomessaggio che tutti dovremmo ascoltare
Sono trascorsi più di due anni da quando la Commissione europea ha annunciato di impegnarsi formalmente a mettere al bondo l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti suoi Paesi membri. La promessa era quella di presentare una proposta di revisione della legislazione per eliminarle gradualemente. Ad oggi, però, nonostante le pressioni da parte degli attivisti che si occupano di tutela del benessere animale e degli stessi cittadini del Vecchio Continente, quella parola non è stata mantenuta.
Così, in occasione, del World Cage Free Day che si celebra proprio il 13 ottobre, la rete di associazioni che fa parte della coalizione europea End the Cage Age si è rivolta direttamente alla Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, chiedendo un incontro urgente per invitarla a tenere fede all’impegno preso.
A far sentire la sua voce contro questo grave ritardo anche l’etologa e attivista britannica Jane Goodall (ribattezzata la “regina degli scimpanzé per i suoi rivoluzionari studi e il suo amore nei confronti di queste grandi scimmie), che sta sosteneendo la campagna.
In un videomessaggio, indirizzato a Ursula von der Leyen, la scienziata ha sottolinato l’urgenza di intervenire abolendo una volta per tutte le crudeli gabbie negli allevamenti.
Ogni anno 300 milioni di animali senzienti sono rinchiusi in gabbia, confinati in allevamenti industriali, in tutta l’UE. Questi sistemi di allevamento intensivo sono obsoleti, causano immense sofferenze a milioni di animali, tutti in grado di provare frustrazione, paura e dolore – ricorda Jane Goodall – Sono rimasta davvero sconvolta quando la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’Unione, non ha rinnovato l’impegno a presentare le riforme. Sembra che abbia dato ascolto alle grandi aziende, piuttosto che ai milioni di cittadini europei che sostengono il divieto di allevamento in gabbia promesso.
La nota etologa, che lo scorso aprile ha spento 89 candeline, continua a battersi con tutte le sue forze contro i soprusi che riguardano gli animali e i comportamenti umani che stanno distruggendo il Pianeta. Forse ricorderete che qualche tempo fa, attraverso il Jane Goodall Institute Italia (Jdi), aveva chiesto al governo italiano di intervenire tutelando il benessere delle grandi scimmie antropomorfe negli zoo del nostro Paese.
Basta rinvii! I cittadini europei chiedono di mettere al bando le gabbie negli allevamenti
L’impegno da parte delle istituzioni europee a vietare l’allevamento in gabbia è giunto nel 2021 in risposta all’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, firmata da oltre 1,4 milioni di persone durante una mega campagna che ha coinvolto 170 associazioni, fra cui le 22 associazioni riunite nella coalizione italiana.
Dato che il 2023 sta volgendo al termine e della proposta legislativa annunciata non vi è ancora neanche l’ombra, cittadini e attivisti sono in allerta e temono che la Commissione europea possa deludere le aspettative, rimandando ancora questo passo di civiltà.
“È uno scandalo e un tradimento nei confronti dei cittadini europei che l’UE ascolti la grande industria e ignori invece la volontà delle persone, 94% delle quali credono fermamente che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia importante” commentano, con l’amaro in bocca, le associazioni della coalizione End the Cage Age.
Per esprimere la loro indignazione e sostenere l’agognato divieto, oggi diversi cittadini e cittadine dell’UE stanno prendendo parte ad un’azione di protesta, disegnando le sbarre di una gabbia, sul palmo della mano e condividendo la foto sui social. Inoltre, lo scorso mercoledì, cittadini e associazioni di tutti i Paesi UE si sono riversati nelle strade e nelle piazze per manifestare davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles.
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Basta rinvii. L’era delle gabbie in Europa deve finire.
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Fonti: End the Cage Age/CIWF Italia/Commissione Ue
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