La multinazionale spagnola, Nueva Pescanova, ha annunciato che inizierà la commercializzazione del polpo d'allevamento la prossima estate
In Spagna sta per diventare operativo il primo allevamento di polpi al mondo che potrebbe iniziare a commercializzare molluschi nel paese iberico già a partire dalla prossima estate. Una notizia appresa con sgomento da scienziati e ambientalisti.
In Spagna il polpo è utilizzato in diversi piatti tipici e tradizionali e per questo c’è grande richiesta sul mercato. Non ci stupisce più di tanto dunque che qualcuno, per fare profitti, abbia pensato di allevare questo animale, considerando anche che il numero di polpi allo stato selvaggio sta diminuendo e i prezzi salgono.
In questo contesto, la corsa per scoprire il segreto per allevare il polpo in cattività va avanti da decenni. Una sfida difficile in quanto le larve mangiano solo cibo vivo e hanno bisogno di un ambiente attentamente controllato.
Sembra ci sia riuscita però la multinazionale spagnola Nueva Pescanova (NP), che ha annunciato che inizierà la commercializzazione del polpo d’allevamento la prossima estate, per venderlo nel 2023. L’allevamento dovrebbe produrre 3mila tonnellate di polpo all’anno.
L’azienda si è basata su una ricerca condotta dall’Istituto Oceanografico Spagnolo (Instituto Español de Oceanografía), che ha esaminato le abitudini riproduttive del Polpo comune (Octopus vulgaris).
Nueva Pescanova si è rifiutata però di rivelare dettagli sulle condizioni in cui saranno tenuti i polpi. Le dimensioni delle vasche, il cibo che mangeranno gli animali e il modo in cui verranno uccisi ad oggi non si conoscono.
E queste cose ovviamente preoccupano (e non poco) scienziati e ambientalisti che si stanno battendo fortemente affinché la Spagna, ma anche tutta Europa e gli Stati Uniti, impediscano questa terribile ed ennesima crudeltà nei confronti degli animali.
Gli studi infatti, l’ultimo è quello condotto dalla London School of Economics, mostrano che il polpo è un animale estremamente intelligente e sensibile inoltre, per natura, è solitario e dunque in spazi confinati a stretto contatto con i suoi simili rischia di diventare aggressivo.
L’Ong Compassion in World Farming aveva già pubblicato una ricerca in cui si concludeva che l’Ue doveva impedire l’autorizzazione dell’allevamento dei polpi anche in quanto pratica contraria agli orientamenti dell’Unione europea stessa. Tali allevamenti, infatti, incoraggiano la dipendenza da farine e olio prodotti da pesce selvaggio (ricordiamo che i polpi sono carnivori).
Il problema, inoltre, è che i polpi sono considerati esseri senzienti (recentemente c’è stata una svolta nel Regno Unito), ma il diritto dell’Ue sul benessere degli animali da allevamento si applica solo ai vertebrati, creature dotate di spina dorsale. Leggi anche: Svolta storica nel Regno Unito! Polpi, aragoste e granchi riconosciuti come esseri senzienti
Ci auguriamo che venga fatto un passo indietro e che non si aggiunga crudeltà a crudeltà, sono già troppi infatti gli allevamenti intensivi di altre specie animali e non c’è davvero bisogno di aggiungerne di nuovi.
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Fonte: BBC / London School of Economics / Compassion in World Farming
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