Allevamento degli orrori in provincia di Novara tra carcasse, bovini ed equini pelle e ossa senza più cibo o acqua fresca. Immagini che fanno rabbrividire e che denunciano le condizione disumane in cui questi animali da reddito sono detenuti. Alcuni sono stati messi in salvo, altri invece non hanno avuto la stessa fortuna
Bovini di pochi mesi debilitati, puledri pelle e ossa e carcasse ovunque, questa è la realtà in un allevamento di bovini ed equini da carne allo stato semi-brado in provincia di Novara. A documentare e denunciare le orribili condizioni della struttura da brividi è il Rifugio Miletta, santuario per animali salvati da allevamenti e Centro di recupero per animali selvatici.
Nel video girato dal Rifugio Miletta tra cumuli di rifiuti si vedono le mangiatoie vuote, gli abbeveratoi dove ristagna l’acqua da chissà quanto tempo e gli animali deperiti che cercano di mangiare quel poco che ancora riescono a trovare. Si possono contare le loro ossa, la loro sofferenza è visibile da kilometri.
Non c’è molto in giro, manca tutto praticamente. Una mucca mastica i fili di plastica delle balle di fieno. Questo è ciò che rimane in una fabbrica degli orrori dove gli animali sono sfruttati fino all’ultimo e se muoiono, il dispiacere è solo per la perdita economica.
Molti i bovini feriti e in gravi condizioni di salute che sono stati fortunatamente liberati da questo inferno. Tra di loro vi è Marcello, un vitello nato con una deformazione agli arti, e la sua mamma che sono stati spostati al Rifugio Miletta una volta pervenuta l’autorizzazione.
La mamma di Marcello – L’inferno alle porte di casa pt.3
La mamma di Marcello – L’inferno alle porte di casa pt.3Trovi le storie di tutti gli interventi in questo allevamento qui: https://www.rifugiomiletta.org/inferno-alle-porte-di-casa/Abbiamo cercato la mamma di Marcello all'interno dell'allevamento. L’abbiamo trovata, magrissima. Siamo riusciti ad ottenere l’autorizzazione per spostarla e l’abbiamo portata a Rifugio Miletta. Appena arrivata è subito corsa verso il fieno, assaporandone avidamente la fragranza. Poi ha fatto conoscenza con gli altri abitanti, prima con Victor, Attila, Ercole, Eva, Edelfa, Ada… poi con gli altri. Infine ha visto Marcello e ora vivranno insieme liberi a Rifugio Miletta, dove non saranno più "carne da macello". L’inizio di questa storia l’abbiamo scritto noi, tu ora puoi scriverne il lieto fine. Marcello e la sua mamma hanno bisogno anche del tuo aiuto. Diventa sostenitore https://www.rifugiomiletta.org/diventa-sostenitore/ per garantire loro il fabbisogno giornaliero di fieno, mangime e paglia.#animalliberation #animallovers #animalrescue #animalrights #animalsanctuary #animalsanctuarylife #animalsave #animalshelter #babycow #calf #compassion #cuteanimals #friendsnotfood #helptheanimals #loveanimals #rifugiomiletta #veganfortheanimals #veg #vegan #veganlove #vegansofig #vegancommunity #vegansofinstagram
Posted by Rifugio Miletta on Sunday, July 24, 2022
Tanti sono però quelli che non ce l’hanno fatta e di cui non conosceremo né il nome né le loro pene. A terra giacciono accasciati i corpi di numerosi animali “da reddito” morti di stenti e agonia.
Questi animali hanno sofferto per la fame, per la sete, per le ferite non curate, sotto gli occhi di tutti, e sono morti nell’indifferenza comune, poiché “tanto erano solo carne da macello”, scrivono i volontari del rifugio.
Attualmente del caso si sta occupando la Procura di Novara, che ha aperto un’inchiesta a seguito delle segnalazioni. Il Rifugio Miletto vuole dei provvedimenti per i bovini e gli equini del lager e per tutti gli altri animali morti nella più totale indifferenza dei più.
È il minimo che si possa fare per dare loro giustizia.
Fonte: Rifugio Miletta
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