Cosa ci fanno tutte queste galline nel bosco? Così questa azienda italiana sta rivoluzionando la produzione di uova

Le “uova di selva” sono realizzate da galline libere di scorrazzare nei boschi, nutrendosi di ingredienti del tutto naturali

L’agricoltore Massimo Rapella ha adottato un approccio unico nell’allevamento di polli, gestendo un allevamento di oltre 2.000 galline in un pezzo di foresta alpina incontaminata a Morbegno, in provincia di Sondrio, in Valtellina.

Contrariamente agli allevamenti tradizionali, in cui i polli sono confinati in strutture simili ad hangar e sottoposti alle peggiori angherie, Rapella ha incoraggiato le sue galline a vagare liberamente nel bosco di castagni alpini di 2 ettari.

L’iniziativa di Rapella è nata quando, insieme a sua moglie, hanno trasformato la loro attività nata come spazio terapeutico a servizio della loro comunità per minori in una produzione avicunicola. Quattro galline venivano lasciate libere di razzolare all’aperto in un’area di 2 ettari di castagneto a 600 m di altitudine.

In poco tempo hanno notato che le galline erano attratte dal bosco vicino e invece di impedire loro di avventurarsi, hanno dato il via libera a questo comportamento. Così oltre 2000 galline trascorrono le giornate nel bosco, nutrendosi di foglie, castagne, vermi e insetti e deponendo uova in nidi naturali.

Le uova sono del tutto naturali

Massimo Rapella ha notato miglioramenti nella salute delle sue galline, con piume più lucide e uova dal sapore più ricco. Ha creato così l’“uovo di selva”, noto per la sua qualità superiore, che vende direttamente a consumatori locali e ristoranti della zona.

Il processo di raccolta delle uova avviene ogni giorno e, nonostante la necessità di trovare nidi possa sembrare impegnativa, Rapella e il suo team hanno imparato a individuare i buoni punti di deposizione, semplificando il processo.

Il risultato sono uova del tutto naturali, così come l’alimentazione delle galline: a base vermi, insetti e formiche, delle castagne che si trovano sul suolo, di frutta, verdura e granaglie biologiche, senza l’aggiunta di supplementi vitaminici.

Le uova vengono consegnate entro 24 ore dalla raccolta direttamente ai clienti o ritirate presso la sua fattoria locale. Se restano invendute, vengono bollite e aggiunte al mangime delle galline, per non sprecare nulla. Rapella evita spedizioni su larga scala per ridurre l’impatto ambientale e mantenere una connessione diretta con i consumatori locali.

Le uova hanno un gusto più delicato ed il tuorlo è più consistente. Sono più piccole perché hanno una minore presenza di album. Inoltre hanno un contenuto leggermente inferiore di grassi e colesterolo, a favore di una quota proteica lievemente maggiore. Un modello, dunque, che si potrebbe replicare per salvaguardare il benessere delle galline.

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Fonte: Uovo di selva

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