Il 1° gennaio scorso l’Italia ha finalmente vietato l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, ma migliaia di animali rimangono rinchiusi negli allevamenti. Il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, non ha infatti emanato ancora il decreto per regolamentare l’eventuale cessione degli animali e la loro detenzione presso strutture autorizzate
Sono passati mesi ma nulla si muove. Il primo di gennaio scorso è entrata in vigore la Legge di Bilancio che sancì finalmente il divieto di allevamento, riproduzione in cattività, cattura e uccisione di animali di qualsiasi specie per ricavarne pelliccia, con un focus su alcune specie, tra le quali i visoni. Si decise poi la chiusura degli allevamenti ancora presenti in Italia entro il 30 giugno 2022.
In più nello stesso decreto doveva essere regolata anche l’eventuale cessione e detenzione degli animali ancora in vita presso strutture autorizzate, accordando preferenza a quelle gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute.
Nonostante sia trascorso più del doppio del tempo stabilito dalla Legge di Bilancio e che manchino poco più di due mesi alla scadenza per la dismissione degli allevamenti, il decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali non è ancora stato adottato (la scadenza per l’emanazione del decreto era prevista per il 31 gennaio).
Per questo motivo, Humane Society International accoglie favorevolmente l’iniziativa dell’Intergruppo Parlamentare per i Diritti degli Animali che ha presentato due interrogazioni parlamentari – alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica –, rivolte al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della Salute e al Ministro della Transizione ecologica proprio per la mancata adozione, a oltre due mesi dalla scadenza stabilita dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022), del decreto per l’indennizzo agli allevatori di visoni italiani e per la cessione degli animali a strutture autorizzate.
Dopo aver lavorato arduamente per l’ottenimento dello storico divieto di allevamento di animali da pelliccia in Italia, vogliamo assicurarci che i Ministri competenti agiscano nei tempi e modi stabiliti – dice Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di HSI. La pubblicazione del decreto è centrale, poiché solo a seguito della stessa sarà possibile permettere il trasferimento degli animali presso centri specializzati, salvando la vita di almeno alcuni dei visoni, fino a poco fa sfruttati per le loro pellicce. Il tempo rimanente per tale operazione, dato il limite del 30 giugno prossimo, è ormai poco. Abbiamo dapprima pazientato e poi sollecitato e chiesto informazioni ai Ministeri preposti senza però aver ricevuto alcuna risposta. Accogliamo pertanto con favore le interrogazioni parlamentari dei senatori e onorevoli dell’Intergruppo per i Diritti degli Animali che mi auguro riceveranno pronta e adeguata risposta dai Ministri Patuanelli, Speranza e Cingolani per poter finalmente chiudere il triste capitolo dell’allevamento di animali da pelliccia in Italia.
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Chiediamo ai Ministri competenti di emanare il decreto che regolamenta la cessione dei visoni ancora presenti negli allevamenti a rifugi e santuari per animali, e di non derogare il divieto di uccisione già in vigore ‘solo’ per svuotare gli allevamenti. Rinnoviamo la nostra disponibilità, già comunicata ai Ministeri lo scorso gennaio, ad accogliere – anche in collaborazione con altre associazioni – parte dei visoni che verranno ceduti dagli allevamenti, contribuendo al loro mantenimento, nel rispetto delle condizioni che saranno previste dal decreto, concludono anche da Essere Animali.
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Fonte: HSI Italia
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