#nonnelmiopiatto: al cinema uno spot sulla crudeltà degli allevamenti intensivi (VIDEO)

CIWF Italia lancia la campagna “Non nel mio piatto” e porta con uno spot per la prima volta nei cinema italiani la verità che i consumatori non potranno mai vedere nelle pubblicità e sulle etichette dei prodotti di origine animale

Portiamo a tavola, golosi e viziati come siamo, succulente porzioni di ogni ben di Dio. Assaggiamo con ingordigia ogni cosa, basandoci esclusivamente sui sapori e sui nostri gusti. Mai che ci venga in mente, almeno per la maggior parte di noi, da dove salta fuori quel cibo tanto prelibato.

La salubrità, insomma, i valori nutrizionali, la provenienza e la bontà soprattutto dei prodotti di origine animale: al di là della fugace lettura di un’etichetta e delle immagini stampate sulle confezioni e sugli slogan, non è che abbiamo sempre l’idea di approfondire un po’ di più.

Quelle gaie vacche al pascolo che troviamo sulla confezione del formaggio, per esempio, sono sempre sinonimo di genuinità, buon trattamento dell’animale e di rispetto per l’ambiente? O la denominazione “da allevamento a terra” scritta su una confezione di pollo significa davvero che l’animale sia libero di razzolare?

Il video realizzato da CIWF Italia che lancia la campagna “Non nel mio piatto” (#nonnelmiopiatto) ci svela un po’ di verità e porta per la prima volta nei cinema italiani quello che i consumatori non potranno mai vedere nelle pubblicità e sulle etichette dei prodotti di origine animale.

Con uno spot che sarà proiettato da oggi 21 gennaio al 3 febbraio in 400 sale di 50 città, CIWF mostra a 800mila spettatori le vere condizioni in cui gli animali vengono allevati nella stragrande maggioranza degli allevamenti italiani: un invito ai consumatori ad aprire gli occhi sulla verità e acquistare consapevolmente.

Il video-spot di CIWF Italia (ideato e realizzato grazie alla collaborazione a titolo gratuito tra Daniela Fabrizi, Copywriter free-lance con base a Roma, Nino Florenzano – Direttore creativo della milanese Maverick Adv e la milanese WinterVideo ), denuncia insomma con immagini provenienti da video-inchieste di CIWF condotte in Italia, la propaganda fuorviante con cui spesso vengono pubblicizzati i prodotti di origine animale, spacciati per “naturali” e genuini e rappresentati spesso da immagini di animali felici sui pascoli.

Lo spot sarà distribuito grazie ad un crowdfunding di successo che ha coinvolto 450 sostenitori dell’associazione ed è stato realizzato grazie al sostegno di 539 cittadini italiani.
GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI – Un allevamento intensivo non può essere sostenibile: tranne rare eccezioni, in Italia negli allevamenti intensivi gli animali soffrono, costantemente privati della possibilità di soddisfare le proprie esigenze comportamentali e naturali, costretti in spazi chiusi e angusti.

In Italia vengono allevati per la maggior parte intensivamente:
● 62 milioni di galline
● 500 milioni di polli
● 10 milioni di suini
● 175 milioni di conigli
● 5 milioni fra vacche e bovini

Spesso, inoltre, il consumatore medio è bersaglio di una autentica strategia di comunicazione mistificatoria: quella dell’industria della carne, per esempio, è ben costruita con un ampio uso di immagini fuorvianti e di rassicurazioni che il sistema produttivo italiano non nuoce all’ambiente e rispetta il benessere degli animali. Nulla di più fuorviante: qui, ahimè, si fa ancora massiccio uso di antibiotici, si producono enormi quantità di liquami che inquinano le acque, si consuma troppo suolo e si produce gas serra.

Quello che vuole fare allora CIWF Italia Onlus è “aprire gli occhi” dei consumatori e chiede di unirsi nella battaglia per un cibo più giusto, per l’ambiente, per la salute, per gli animali e in termini di giustizia sociale.
Quando vi trovate al supermercato o presso negozi specializzati, chiedete prodotti provenienti da allevamenti più rispettosi del benessere animale, come quelli all’aperto o biologici. Ma riducete, comunque, il consumo di carne!

Guardate l’elenco dei cinema dove potete trovare il nostro spot.

Germana Carillo

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