Allarme nei mari del Regno Unito: muoiono 1milione di salmoni d’allevamento. Chi è davvero responsabile?

Mowi Scotland, che rifornisce Tesco, Asda e Sainsbury's, attribuisce la causa delle morti all'aumento delle temperature del mare, mentre gli attivisti affermano che l'espansione degli allevamenti peggiorerà la situazione

Oltre un milione di pesci morti: la più grande moria di massa di salmone d’allevamento in Scozia in un decennio è stata registrata in un allevamento di proprietà di quello che, tra l’altro, è il più grande fornitore di tutto il Regno Unito.

Si tratta della Mowi Scotland e di suoi due siti allevamenti adiacenti a Loch Seaforth (Seaforth e Noster), nelle Ebridi Esterne – allevamenti che tra l’altro sono gli unici autorizzati dal Governo scozzese – e qui i decessi sono saliti a poco più di un milione durante il ciclo di produzione di un anno e mezzo che di solito occorre per allevare un salmone in acqua di mare, e che in questo caso è iniziato nella primavera del 2023.

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Questa è la prima volta dal 2014 [quando sono iniziate le relazioni periodiche] che più di un milione di morti di salmone d’allevamento sono state segnalate in un singolo sito di allevamento in un ciclo di produzione, dicono dalla Scotland’s Coastal Communities Network (CCN), la rete delle comunità costiere della Scozia.

Mowi fornisce salmone a rivenditori tra cui Sainsbury’s, Tesco, Asda e Ocado, e molti dei suoi allevamenti, compresi quelli nelle Ebridi, sono certificati con tanto di etichetta RSPCA Assured, che garantirebbe standard più elevati di benessere degli animali.

Le analisi

I dati, analizzati dalle statistiche governative da Coastal Communities Network e dalla ONG Free Salmon, sono profondamente preoccupanti.

Alla fine dello scorso anno, quando la mortalità negli allevamenti scozzesi ha raggiunto livelli record, si era chiesto a gran voce di fermare l’espansione dell’industria scozzese dell’allevamento del salmone. Ma nulla di fatto: il salmone rimane il secondo pesce più popolare del Regno Unito (dopo il tonno), con vendite nell’anno fino a giugno per un valore di 1,3 miliardi di sterline.

Nel frattempo, il gruppo di attivisti Animal Rising ha filmato il salmone a Seaforth durante lo stesso ciclo di produzione in cui si sono verificate le morti: pesci malati con chiazze di carne cruda e desquamata, bocche graffiate e bulbi oculari gonfi o scoppiati.

Mowi Scotland ha sì confermato la morte di ben 1,05 milioni di pesci (dicendo che è una cifra combinata per due siti, Seaforth e Noster), ma ha respinto qualsiasi ipotesi che la mortalità di massa sia un segno di scarso benessere e ha affermato che le morti siano piuttosto dovute a un aumento senza precedenti delle temperature del mare che ha provocato la nascita di meduse, una minaccia per i salmoni. Le punture di medusa agli occhi, alla pelle e alle branchie dei salmoni, infatti, provocano problemi di salute e la morte.

La mortalità dei salmoni a Mowi Scotland è diminuita di due terzi quest’anno a causa della normalizzazione delle temperature, ha detto la società.

Gran parte del salmone venduto nei supermercati del Regno Unito viene fornito con l’etichetta RSPCA Assured. Il mese scorso, la RSPCA ha sospeso tre siti di allevamento di salmone scozzesi dopo la pubblicazione di filmati da parte di un gruppo per i diritti degli animali che mostravano presunte violazioni delle norme sul benessere.

Etichette o no, ci si chiede chi sia davvero il responsabile di tutto questo e perché mai si continui ad andare oltre l’inimmaginabile.

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