Agnellini con pochi giorni di vita strappati alle loro madri per imboccare una via senza ritorno, quella del mattatoio. Accanto a loro, anche agnelloni e capretti sacrificati in nome della Pasqua.
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Agnellini con pochi giorni di vita strappati alle loro madri per imboccare una via senza ritorno, quella del mattatoio. Accanto a loro, anche agnelloni e capretti sacrificati in nome della Pasqua.
Nel 2016 hanno trovato la morte quasi 2,7 milioni tra agnellini, agnelloni e capretti, dati Istat che continuano ad essere impressionanti.
Le vittime della cosiddetta “Pasqua di sangue” sono cuccioli tra i 30 e i 40 giorni di vita, strappati prematuramente alle loro madri dopo una gravidanza di 5 mesi regolata in modo tale, da poterli uccidere quando pesano circa una decina di chili.
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“La pratica della macellazione è assolutamente atroce: la Pasqua è una festa dello spirito, non della carne. E senz’altro non della carne di migliaia di agnelli che ogni anno vengono sterminati per diventare un piatto di portata”, spiega Enpa, da anni sul fronte della battaglia contro questo inutile massacro.
Così come Animal Equality che da sempre documenta i retroscena sul trattamento degli agnelli con investigazioni prima negli allevamenti e poi sul viaggio che devono sostenere questi animali per arrivare nei macelli italiani.
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I video dalle immagini forti si commentano da soli, ma l’obiettivo è proprio quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’incredibile disagio psico-emotivo di questi animali, ammassati, tenuti senz’acqua, costretti a viaggi estenuanti dopo essere stati separati dalle loro madri.
Grazie al lavoro degli investigatori sono stati fermati camion che trasportavano oltre 700 agnelli, stipati su quattro piani per oltre 1500 chilometri. Animali costretti a stare per quasi 30 ore rinchiusi e immersi negli escrementi.
Come si vede nelle immagini, gli agnellini sono costretti a leccare o mordere le pareti e le sbarre dei rimorchi dei camion. Gli animali toccano spesso con la testa i soffitti, prendendo una posizione non naturale, con il rischio di continue percosse alla testa durante il viaggio.
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Cosa puoi fare tu (petizione)
Questo crudele massacro può e deve essere fermato. Come? Grazie a delle scelte alimentari più consapevoli.
“Per questo ribadiamo il nostro impegno a salvare i cuccioli di pecora dal mattatoio invitando le persone a riflettere bene su ciò che si cela dietro a quelle confezioni anonime in cui viene imballato ciò che resta dei poveri agnelli. In quest’ottica non possiamo che sostenere al 100% la petizione contro la macellazione rituale e chiediamo ai nostri simpatizzanti di fare altrettanto”, spiega Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale e responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative di Enpa.
Petizioni
Firma la petizione online contro la “Pasqua di Sangue” che ogni anno esige in tributo la vita di centinaia di migliaia tra agnelli, agnelloni e capretti.
PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCA QUI
Salva un agnello
Testimonial della campagna ‘Salva un agnello’ (#salvaunagnello) di quest’anno di Animal Equality è l’attore e regista Tullio Solenghi.
È proprio lui a dare voce agli animali nello spot:
“È piccolo come me, è morbido, lo tengo al caldo, è felice, ha gli occhi buoni, ho voglia di difenderlo”.
I bambini dalla parte degli agnellini, un ulteriore sostegno per questi animali indifesi.
Dominella Trunfio