Buona Pasqua, ma non per gli agnelli: l’orrore nei macelli italiani (VIDEO)

Agnelli scaricati brutalmente dal camion, tirati per zampe e orecchie o strattonati con una corda. Ancora animali di un mese di vita, separati dalla loro mamma che assistono alla loro morte. Una nuova indagine shock di Essere Animali mostra cosa succede a ridosso della Pasqua in molti macelli italiani.

Agnelli scaricati brutalmente dal camion, tirati per zampe e orecchie o strattonati con una corda. Ancora animali di un mese di vita, separati dalla loro mamma che assistono alla loro morte. Una nuova indagine shock di Essere Animali mostra cosa succede a ridosso della Pasqua in molti macelli italiani.

Attenzione questo articolo contiene immagini e video che potrebbero urtare la vostra sensibilità

Immagini terribili quelle riprese a telecamere nascoste dal team investigativo dell’organizzazione che documentano l’uccisione di alcuni agnelli avvenuta pochi giorni fa in due macelli del centro Italia.

Nel video gli animali vengono macellati brutalmente uno di fronte all’altro, una pratica spiegano da Essere Animali, che dovrebbe essere evitata in quanto causa di ulteriore stress per gli agnelli, che assistono alla morte dei loro simili.

Una volta dentro al macello belano impauriti, ma la loro angoscia è destinata a continuare per parecchi minuti.Sia durante le operazioni di stordimento, tentate prima con una pinza elettrica e poi effettuate con una pistola a proiettile captivo, sia durante l’uccisione, che avviene con il taglio della gola, i cuccioli vedono cosa accade agli altri agnelli.

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“Si tratta di cuccioli, sono impauriti per il trasporto e la separazione dalla loro mamma. Dovrebbero ricevere una carezza e invece vedono gli altri animali contorcersi per minuti prima di morire. Queste immagini sono di pochi giorni fa, ancora stiamo valutando con il nostro legale se sporgere denuncia verso il macello”, dice Essere Animali.

Soprattutto perché la normativa non vieta l’uccisione di animali in gruppo, tuttavia ci sono disposizioni più generali che raccomandano di risparmiare agli animali ansia o sofferenze evitabili.

“Anche in altri macelli abbiamo filmato simili comportamenti, viene da pensare che non siano casi isolati ma prassi. Un modo probabilmente più veloce per macellare gli animali nel periodo di Pasqua, quando aumenta la richiesta di carne di agnello”, continua l’organizzazione.

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Attenzione questo video contiene immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilità

Non è la prima volta che Essere Animali documenta le inadempienze nei macelli italiani, dove con l’arrivo della Pasqua oltre 400mila agnelli saranno uccisi per la loro carne. Secondo il Codacons però il consumo è in calo, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione. La riduzione del numero di agnelli macellati in Italia, dimezzata negli ultimi dieci anni, è infatti solo in parte dovuta alla vendita di carne proveniente dall’estero.

“D’altronde Pasqua è un momento di festa, possiamo rispettare le tradizioni ma anche gli animali, scegliendo di non mangiare carne”.

Commercio di agnelli dalla Romania

Nei giorni scosri a Latina è stato fermato un carico di 900 agnelli provenienti dalla Romania, il veicolo che li trasportava è stato sottoposto a fermo amministrativo con multa di seimila euro. Gli agnelli erano ammassati l’uno sull’altro e molti giacevano per terra morti.

Nell’ambito dei controlli inerenti al benessere degli animali e alla sicurezza agroalimentare, in particolare nel periodo precedente la Pasqua, Forestali del Comando Provinciale di Latina e del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) stanno controllando tutti gli automezzi provenienti dall’est Europa, soprattutto Romania, Polonia e Ungheria.

Cosa puoi fare tu: Petizione

L’Enpa sostiene appieno la petizione online contro la “Pasqua di Sangue” che ogni anno esige in tributo la vita di centinaia di migliaia tra agnelli, agnelloni e capretti.

“La Pasqua è una festa dello spirito, non della carne. E senz’altro non della carne di migliaia di agnelli che ogni anno vengono sterminati per diventare un piatto di portata”, scrive l’associazione.

FIRMA QUI LA PETIZIONE

Un orrore che avevamo già documentato lo scorso anno:

Dominella Trunfio

Foto

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