Anche questo Natale, più di mezzo milione di agnelli verranno macellati, arrivano in Italia che hanno solo 30 o 40 giorni, ma il loro destino è segnato.
Anche questo Natale, più di mezzo milione di agnelli verranno macellati per finire in tavola durante le festività. Infatti, chi pensa che mangiare agnello sia una prerogativa solo pasquale si sbaglia, come ci mostrano i dati diffusi da Animal Equality.
Durante le feste si registra il picco dei consumi (dati Istat) e molti agnelli arrivano dall’Est Europa in condizioni terribili, ammassati per oltre 30 ore senz’acqua, né cibo e costretti a stare tra i loro escrementi. Spesso rimangono incastrati e soffrono ulteriormente – e inutilmente – lungo la strada per i macelli italiani. Arrivano in Italia che hanno solo 30 o 40 giorni, ma il loro destino è segnato. Un viaggio estenuante per oltre 1500 chilometri per agnelli separati brutalmente dalle loro madri e stipati su quattro piani, destinati a morire per finire sulle tavole degli Italiani durante le festività natalizie 2019.
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Secondo dati Istat, più del 30% degli agnelli uccisi in Italia per il consumo di carne vengono macellati proprio a Natale; l’84% di questi animali muore prima di raggiungere i 6 mesi di età.
Animal Equality ha condotto numerose investigazioni proprio in Italia, per mostrare come vivono e come sono trasportati e macellati gli agnelli. Avviene che c’è innanzitutto una separazione violenta degli agnelli dalle loro madri e scene in cui queste ultime rincorrono gli operatori che portano via i loro cuccioli. La macellazione viene fatta mentre sono pienamente coscienti, ma ciò non impedisce neanche il fatto che gli agnelli vengano presi a calci.
“Dal 2013, Animal Equality si è impegnata per difendere anche gli agnelli e grazie al lavoro dei nostri investigatori e di tante altre organizzazioni, siamo riusciti a ridurre drasticamente i consumi di carne di agnello in Italia” spiega Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.
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Quello degli allevamenti intensivi è un sistema completamente insostenibile, che genera una grande quantità di gas serra, consuma un terzo dell’acqua potabile ed è causa di deforestazione. Ma soprattutto, infligge agli animali inutili sofferenze, anche durante la macellazione.
“Il numero di ovini macellati è diminuito del 9,11% negli ultimi sei anni e – secondo il Codacons – nel 2017 i consumi sono calati del 10% rispetto all’anno precedente, un numero continuamente in calo” conclude Cupi.
Per questo Natale scegliamo un menù cruelty free, qui alcune idee: