Abito “testa di mucca” stile Schiaparelli sfila a Milano per promuovere alternative alla pelle

A Piazza del Duomo è andato in scena un abito con una testa di mucca ispirato alla sfilata di Schiaparelli ma in chiave vegan. Si tratta di una reinterpretazione della PETA per promuovere alternative all'industria della pelle, per gli animali e per il nostro Pianeta

A Milano tutto è pronto per ospitare la Settimana della moda e alla vigilia dell’evento mondano una passerella speciale è stata “allestita” nel cuore pulsante della città. Nell’arco della mattinata, alle ore 12, Piazza del Duomo ha visto sfilare un abito con una testa di mucca.

Il vestito, indossato da Daniela Martani, è in pieno stile Schiaparelli proprio come la testa di leone sul vestito della supermodella Kylie Jenner o quella del lupo e del leopardo volute dalla Maison Schiaparelli alla Paris Fashion Week. Subito dopo la sfilata era scoppiata la polemica sui social.

Le tre belve, le fiere dell’Inferno dantesco, hanno ricordato a non pochi i macabri trofei di caccia lanciando un messaggio totalmente sbagliato. Proprio per questo la Peta ha voluto accendere i riflettori sull’uso della pelle di origine animale nei capi e accessori e portare in scena un abito con una testa di mucca.

Ora la rivisitazione di PETA invita a un dialogo simile sulla crudeltà insita nell’industria della pelle. Non ci sono scuse per uccidere gli animali per la moda, soprattutto con l’abbondanza odierna di splendidi materiali vegani ecologici, ha affermato Mimi Bekhechi, vicepresidente di PETA per Regno Unito, Europa e Australia.

L’azione intende far riflettere sul devastante impatto di queste concerie sul Pianeta e gli orrori che si celano dietro questa industria con oltre 1 miliardo di animali uccisi ogni anno, caricati su camion per essere scuoiati vivi per la loro pelle e promuovere le alternative alla pelle.

Oggi queste non mancano affatto come la similpelle ricavata dalle fibre ottenute dagli agrumi, pelle vegana di cactus, di mais o di uva. Le possibilità sono davvero tantissime, prendiamole in considerazione e smettiamola invece di pensare agli animali come accessori, borsette, colli di cappotti.

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Fonte: Peta

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